Le ultime notizie sulla tragedia del fiume Natisone: il Professore di Idraulica Marco Petti spiega cos’è successo
Continuano le operazioni di ricerca di Cristian Caslan Monar, il 25enne travolto dalla piena del fiume Natisone insieme alle giovani Patrizia Cormos e Bianca Doros: il corpo del ragazzo ancora non si trova, al contrario di quelli delle altre due che sono stati ripescati a circa un chilometro. Tanti si interrogano sulle circostanze che hanno provocato la tragedia: ne ha parlato anche il Professore di Idraulica all’Università di Udine Marco Petti che a FanPage.it ha fatto luce sul cambiamento repentino del fiume.
Cosa è successo al Natisone
“Il Natisone – ha spiegato l’esperto – ha un bacino relativamente piccolo, circa 300 chilometri quadrati. Se il fenomeno di natura piovosa avviene a distanza di qualche giorno, il terreno si satura, cioè non è in grado di assorbire. Questo rende rapidi i tempi di formazione dell’onda di piena. Normalmente il Natisone ci mette circa 5 o 6 ore per arrivare al picco. Il fiume si è comportato normalmente: dal punto di vista naturale non c’è stato nulla di particolare“. E allora come sono stati travolti i tre ragazzi?
Il cambio di colore
“Parlerei di riempimento di quel tratto più che di piena improvvisa – ha aggiunto Petti – i tempi di riempimento possono corrispondere a circa un’ora. Il problema dunque non è la portata che arriva al serbatoio o che esce da questo, ma il tempo che ci mette a riempirsi. Quando l’acqua comincia a salire con rapidità, diventa torbida o cambia colore significa che qualcosa sta accadendo . Ma se arriva il panico, è normale che uno non riesca più a muoversi. Oppure si pensa erroneamente che sia una cosa temporanea, perché comincia a vedere che piano piano sale. Però dopo tutti questi giorni di pioggia uno può anche immaginare l’arrivo di una piccola piena“.
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Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
