Dopo che molti residenti e turisti hanno accusato i sintomi di una intossicazione, il sindaco di Ponte di Legno ha vietato il consumo dell’acqua proveniente dall’acquedotto
A causa della ormai accertata presenza di Norovirus nell’acqua, il primo cittadino del comune di Ponte di Legno, in provincia di Brescia, ha emanato una ordinanza rivolta a tutta la città finalizzata a richiamare l’attenzione sulla pericolosità delle acque che sgorgano dai rubinetti. Tutto è nato da alcuni casi di intossicazione che si sono verificati il 10 aprile, che hanno riguardato sia persone che risiedono nel luogo che turisti.
La nota ufficiale del comune
“Le acque erogate dalle suddette fonti – si legge nell’ordinanza emessa dal comune – devono ritenersi non idonee per gli usi potabili e per l’incorporazione negli alimenti, per il lavaggio di frutta e verdura e per l’igiene orale”. Dalle analisi microbatteriologiche sono emersi dati inequivocabili che dimostrano la presenza di Norovirus nell’acquedotto comunale. Le citate analisi sono state svolte dall’ATS della Montagna dopo che molti residenti hanno accusato i sintomi di una gastroenterite acuta.
Cos’è il norovirus
Il norovirus è un agente patogeno particolarmente aggressivo e contagioso che si manifesta con sintomi che sono molto simili a quella di una normale intossicazione e cioè vomito, diarrea e forti dolori addominali. Il primo cittadino ha emesso questa ordinanza con decorrenza 10 aprile ed è tutt’ora in vigore. Dopo il verificarsi dei primi casi, gli esperti avevano paventato l’ipotesi che potesse trattarsi di un virus trasmesso per via aerea, ma subito dopo si è capito che si trattava di una contaminazione alimentare o dell’acqua.
Si tratta di una ordinanza precauzionale
Il fatto che siano state ritrovate tracce di Norovirus nell’acqua potrebbe però non giustificare i casi di gastroenterite che hanno riguardato diversi cittadini. Il provvedimento emesso dal comune di Ponte di Legno ha solo una valenza puramente precauzionale. Nella nota del comune si spiega anche che la maggior parte delle persone che hanno manifestato i sintomi non hanno mai avuto alcun contatto con la rete dell’acquedotto.
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