La nuova direttiva Ue ha sancito i nuovi obblighi e i doveri per l’azienda e i nuovi diritti dei nuovi assunti
Una nuova direttiva europea emanata dall’Ue ha disposto le nuove regole che riguardano gli stipendi di lavoro soprattutto per quanto concerne gli annunci di lavoro e i relativi colloqui tra azienda e candidati. Le nuove regole contenute nella direttiva sono state emanate con il chiaro intento di garantire maggiori tutele e trasparenza salariale ai lavoratori. Il provvedimento contiene anche ulteriori vincoli e regole per le aziende che sono in cerca di candidati.
Gli obblighi previsti
In virtù della nuova direttiva, tutte le aziende avranno l’obbligo nei confronti dei candidati a rendere chiari da subiti i termini dell’accordo contrattuale che il futuro lavoratore dovrà stipulare, soprattutto per quanto concerne l’entità degli stipendi che dovrà essere comunicata ai candidati immediatamente, proprio durante il colloquio per l’assunzione. Insomma, non si potrà fare il classico gioco delle “tre carte” per occultare le condizioni economiche. Il futuro lavoratore dovrà essere messo al corrente sullo stipendio che andrà a percepire.
Le regole per gli annunci di lavoro
Nuove regole sono state introdotte anche per quanto concerne gli annunci di lavoro. All’interno degli annunci stessi, secondo quanto prevede la nuova regola imposta dall’Ue, le aziende dovranno rendere noto da subito l’importo globale degli emolumenti che il lavoratore percepirà in un anno per la mansione per la quale vengono ricercate nuove figure. Inoltre, in sede di colloquio, l’azienda non potrà chiedere al lavoratore informazioni sulla propria storia salariale. Insomma, l’azienda che effettua la selezione non avrà alcun diritto di sapere quanto ha percepito il candidato nei lavori svolti in precedenza.
Le informazioni che i dipendenti hanno diritto di conoscere
In virtù della nuova direttiva, ogni azienda che ha assunto più di 100 lavoratori, dovrà adoperarsi per correggere eventuali disparità salariali che eccedono il 5% di tolleranza, a meno che tale disparità non abbia una comprovata giustificazione. Lavoratori e lavoratrici potranno accedere ai dati sulle retribuzioni medie che l’azienda eroga a tutti i dipendenti, in modo tale da poter verificare la sussistenza di casi di differente retribuzione.
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