Si tratta di una falsa comunicazione governativa finalizzata a carpire i dati bancari degli ignari utenti
Una falsa comunicazione intestata all’Agenzia delle Entrate sta girando vorticosamente in rete inducendo molti contribuenti a cadere in errore anche a causa del fatto che i malviventi che hanno ideato questo raggiro, hanno usato il logo del governo. Con una nota ufficiale, l’Agenzia delle Entrate ha invitato i contribuenti a tenere alta la guardia e a non cadere nel tranello. Nelle false email in questione, vengono promessi dei fantomatici rimborsi e vengono invitati i destinatari a fornire i dati bancari.
Le finalità della falsa comunicazione
La finalità di questo nuovo sistema di phishing è sempre il medesimo e cioè quello di carpire informazioni finanziarie allo scopo di svuotare i conti correnti dei malcapitati che ingenuamente finiscono per cadere in trappola. In questa truffa, il mittente sembra essere direttamente il Governo. Il contribuente viene avvisato del rimborso e per potervi accedere viene invitato a cliccare su un link che reindirizza verso un sito finalizzato ad appropriarsi dei dati personali e bancari.
I segnali che devono insospettire il contribuente
Il contribuente pensa di essere stato reindirizzato verso un sito governativo con tanto di logo e di caratteristiche che emulano i siti ufficiali. Viene poi invitato a inserire i dati per ottenere il rimborso. Ovviamente è inutile dire che si tratta di false comunicazioni che prevedono un “rimborso fiscale”. Putroppo, in questo tranello, sono già finite molte persone. Per evitare questo raggiro è fondamentale riconoscere i “segnali” all’interno delle comunicazioni che devono destare sospetti.
Come riconoscere la truffa
La prima cosa che bisogna sapere è che il governo non dispone mai rimborsi fiscali perchè non rientra nelle sue funzioni istituzionali. La struttura della comunicazione reca la frase “Avete diritto a un rimborso”, una espressione sicuramente irrituale per un sito istituzionale. Un altro degli elementi che rendono poco credibile questo fantomatico rimborso è la data di scadenza fissata entro 5 giorni dalla ricezione della comunicazione. Una scadenza che rende questo pseudorimboso più un’offerta da supermercato che l’esercizio di un reale diritto. Ecco perchè queste email vanno cestinate e non devono assolutamente essere riscontrate.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.