Olimpiadi Parigi, Imane Khelif rompe il silenzio dopo le polemiche: “Ora basta…”
La pugile intersex algerina Imane Khelif, dopo le tante polemiche che hanno circondato la sua partecipazione alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha deciso di parlare per sfogarsi su quanto detto dagli altri su di lei. Ecco cosa riporta notizie.virgilio.it.
Le parole della pugile algerina contro il bullismo
Ai microfoni dell’emittente Sntv, parlato delle polemiche che la stanno riguardando e dei sospetti sul suo genere femminile, Imane Khelif ha detto: “Basta col bullismo, ha conseguenze devastanti: può distruggere le persone”. L’atleta algerina Imane Khelif ha poi detto: “La mia famiglia a casa è preoccupata, in Algeria. La sento due volte a settimana, spero non siano troppo profondamente feriti da tutto questo. Vincere l’oro sarebbe la mia miglior risposta“.
La storia della pugile Imane Khelif
La pugile algerina è un’atleta intersex. Ai mondiali dell’Iba era stata esclusa dopo un test del Dna, mentre il Comitato Olimpico Internazionale ha invece deciso di dare il semaforo verde alla sua partecipazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il suo incontro contro l’italiana Angela Carini ha fatto scalpore, anche per la decisione di quest’ultima di ritirarsi dopo meno di un minuto a causa dei colpi pesanti subiti dall’avversaria. Subito dopo il match, l’Iba ha dichiarato di voler premiare Angela Carini con 100 mila dollari, la cifra prevista inizialmente per la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi. La pugile italiana ha declinato l’offerta.
Cosa ha detto il CIO sulla pugile intersex Imane Khelif
Dopo il match di Imane Khelif contro l’italiana Angela Carini, che ha scatenato diverse dichiarazioni polemiche anche nel mondo politico, dall’Italia agli USA, il CIO ha diffuso una nota nella serata del primo agosto. Nel suo comunicato, il Cio ha tenuto a precisare che “tutti gli atleti che partecipano al torneo olimpico di boxe ai Giochi di Parigi 2024 rispettano le regole di partecipazione […] basate sulle regole post Rio 2016, quando la Federazione internazionale di pugilato faceva ancora parte del Cio”. La nota prosegue così: “L’aggressione in corso […] è basata interamente su decisioni arbitrarie che sono state prese senza alcuna procedura, specialmente nei confronti di un’atleta che compete da diversi anni”. Il Comitato Olimpico internazionale ha anche affermato che “le regole di ammissibilità non dovrebbero essere cambiate durante una competizione e qualsiasi cambiamento di regolamento dovrebbe essere preceduto da un procedimento appropriato e avere basi scientifiche”.
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