Olimpiadi Parigi, l'infettivologo Matteo Bassetti tuona: "Far nuotare gli atleti nella Senna..."

Il noto infettivologo Matteo Bassetti ha detto la sua sulle polemiche che si sono riaccese sulle gare nella Senna alle Olimpiadi di Parigi.

Il prof. Matteo Bassetti, a margine di un convegno sull'AIDS nella giornata mondiale della lotta al virus,, svolto nella sala rossa del Consiglio comunale. Genova, 01 Dicembre 2021 ANSA/LUCA ZENNARO
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Olimpiadi di Parigi, triatleta ricoverata dopo la gara nella Senna

In queste ore si è riaccesa la polemica legata alle gare delle Olimpiadi in corso di svolgimento a Parigi nel fiume Senna. A farla divampare nuovamente ci ha pensato la notizia del ricovero nel centro clinico del Villaggio Olimpico della triatleta belga Claire Michel che aveva partecipato alla gara di triathlon nuotando nella Senna mercoledì 31 luglio: secondo quanto riportato dalla stampa belga, infatti, la triatleta lamenta problemi di stomaco e intestino. Si tratta, dunque, nel primo caso sospetto di escherichia coli dopo una nuotata nella Senna in questi Giochi Olimpici.

l'infettivologo Matteo Bassetti tuona: “Far nuotare gli atleti nella Senna…"

Tra coloro che si sono espressi sulla questione della Senna vi è anche l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore del Dipartimento di malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, il quale sui social si è espresso così sulla vicenda: “Oggi Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, si rivolta nella tomba. Far nuotare gli Atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni…".

“La prima cosa da tutelare è l'incolumità fisica dei partecipanti…"

Intervistato da “Adnkronos", poi, l'infettivologo Matteo Bassetti ha precisato che l'Escherichia coli rappresenta il minore dei problemi infettivologi che si possono contrarre nuotando nella Senna: esistono dei rischi molto più gravi nel far nuotare atleti in quelle “acque putride, popolate da topi e chissà quale altro animale". L'infettivologo ha citato la leptospirosi, la salmonella, la shigella e la yersinia, per non parlare dei protozoi o di altri parassiti che possono arrivare attraverso l'acqua (dall'ameba alla giardia". Secondo Basetti, dunque, la prima cosa da tutelare nel corso di una Olimpiade è l'incolumità fisica dei partecipanti e, in tal senso, vedere un'atleta che finisce in ospedale non è una bella cosa, anche perché – sottolinea il noto infettivologo – si tratta di infezioni che possono trasmettersi da persona a persona per via oro-fecale.


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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.