Olimpiadi Parigi, Paltrinieri ricorda la gara nella Senna: "L'acqua era nera, ho avuto..."

Gregorio Paltrinieri racconta della gara in acque libere disputata nella Senna alle Olimpiadi di Parigi

Gregorio Paltrinieri of Italy competes during the Men's 10km Marathon Swimming final of the Marathon Swimming competitions in the Paris 2024 Olympic Games, at the Pont Alexadre III in Paris, France, 09 August 2024. ANSA / CIRO FUSCO
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Olimpiadi Parigi, Paltrinieri ricorda la gara nella Senna

Dopo due mesi dalla gara disputata alle Olimpiadi di Parigi in acque libere, il fuoriclasse nuotatore italiano Gregorio Paltrinieri ricorda la Senna e la stessa gara come un brutto evento che ti torna in mente. Lo fa nel panel del Festival dello Sport 2024, organizzato a Trento dalla Gazzetta dello Sport.

La Senna: il racconto di Paltrinieri

Non si vedeva niente, ho avuto paura anch'io" ha detto Paltrinieri a proposito della gara disputata in acque libere a Parigi. Le condizioni della Senna hanno fatto discutere per tutta l'estate, prima ma anche dopo che gli atleti si sono immersi nelle acque del fiume che bagna la capitale francese. Ogni giorno durante le Olimpiadi spiccava tra le ricerche più effettuate, proprio per capire se quelle gare si sarebbero dovute disputare. Gregorio Paltrinieri che vissuto quel momento in prima persona racconta: “E' stato molto difficile approcciarsi a una gara dove non si vedeva niente. Erano le 7 di mattina e stava albeggiando. Mi sono buttato e l'acqua era completamente nera. Nuotavi completamente al buio, come se avessi gli occhi chiusi. Non volevi neanche sapere quello che avevi intorno“. Paltrinieri ha vissuto un'esperienza traumatica che farebbe volentieri a meno di ripetere: “Non avevo mai provato a nuotare in un fiume e penso mi abbia danneggiato. Il bello delle gare in acque libere è questo: ti può capitare il fiume, il mare, il lago, l'oceano. Ci possono essere le onde o no. Devi essere bravo ad adattarti ma speriamo di aver finito con i fiumi“.

“E' stata un'emozione incredibile"

Le Olimpiadi sono per un atleta un momento magico: “Sono una cosa completamente diversa da tutto il resto. Quando gareggi agli Europei o ai Mondiali, sei sempre là con la tua cerchia. Nel mio caso troverò per esempio solo nuotatori“. Invece con il villaggio olimpico hai possibilità di incontrare anche i tuoi idoli di altre discipline: “A Londra nel 2012 avevo 17 anni e mi sono ritrovato a magiare seduto davanti a Usain Bolt. E' stata un'emozione incredibile. Ti senti parte di qualcosa di grande“.


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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.