Si tratta dell’orologio che misura la “febbre” al pianeta: ecco cosa si rischierà nel 2024
Il doomsday Clock, il cosiddetto orologio dell’apocalisse, con i suoi mantra inquietanti che parlano di catastrofi imminenti, puntualmente batterà un colpo anche in occasione dell’arrivo del 2024. E’ anche vero che le tensioni geopolitiche in atto non lasciano presagire nulla di buono, tra guerre combattute sul campo e quelle che si combattono giornalmente sui mercati, con la corsa spietata all’approvvigionamento di materie prime sempre più carenti e sempre più preziose. In un contesto così cupo, ipotizzare la fine del mondo finisce per essere addirittura credibile, anche se bisogna mantenere il senso della misura.
La storia del Doomsday Clock
L’orologio dell’Apocalisse affonda le proprie radici nel lontano 1947, quando uno studio prese di mira le criticità del pianeta. Una ricerca che è stata per tanti anni oggetto di tante suggestioni, anche le più catastrofiche, e che iniziò nel “fresco” dopoguerra, quando le tensioni politiche tra URSS e USA, non facevano presagire nulla di buono per il futuro del pianeta, con la minaccia incombente di nuovi disastri nucleari. Anche in coincidenza dell’arrivo del 2024, gli scienziati che lavorano per il magazine “The Bulletin of the Atomic Scientists”, sono tornati a sfoderare le proprie previsioni a tinte fosche sul futuro del pianeta, ipotizzando l’inizio della terza guerra mondiale proprio nell’anno che sta per iniziare.
Dopo la pandemia le tensioni geopolitiche: cosa ci riserverà il futuro?
Già la pandemia, a cavallo tra il 2020 e il 2022, aveva fatto sorgere in tante persone il sospetto che il vento dell’apocalisse stesse già soffiando sulla Terra. Scampato il pericolo grazie al supporto della scienza, adesso le previsioni nefaste sono tornate a concentrarsi sull’ipotesi di un nuovo scenario bellico che potrebbe portare alla distruzione definitiva del pianeta. La guerra tra Russia e Ucraina prosegue senza soste, mentre il conflitto in Medio Oriente potrebbe espandersi in maniera imprevedibile, rendendo ancora più complicato il quadro geopolitico. A tutto questo adesso si aggiunge la minaccia imcombente dell’intelligenza artificiale con le sue ipotetiche implicazioni sul mondo del lavoro, e non solo. Una incognita che ha indotto molti intellettuali a chiedere ai Governi di prendere provvedimenti per regolamentare l’avanzamento dell’AI generativa.
Al momento mancano solo “due minuti” alla catastrofe
Tutti questi ingredienti, ciascuno per la propria fetta di responsabilità, potrebbe rendere il 2024 un anno carico di tensioni. Al momento l’orologio dell’Apocalisse segna le 23 e 58 minuti. Solo nel 1953 è stato così vicino all’ora fatidica. il 24 gennaio 2023. Solo quando l’orologio segnerà la mezzanotte, vorrà dire che qualcuno avrà scagliato la prima bomba nucleare, o che i cambiamenti climatici avranno già cancellato fette di umanità. L’anno nuovo alle porte si preannuncia a tinte fosche, l’unica vera rassicurazione è che tutto rimane ancora nelle mani degli uomini. Se saranno animati da buona volontà, anche queste tensioni potrebbero sciogliersi come neve al sole riportando l’equilibrio, ma soprattutto riportando indietro le lancette dell’orologio per preannunciare tempi meno cupi.
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