Il prezzo del pane alle stelle in Italia
Il costo del pane in Italia è aumentato di oltre 17 volte rispetto al prezzo del grano. In poco più di 10 anni c’è stato un decremento di circa un terzo di consumo del pane. I dati provengono dalla Coldiretti che ha reso noto questo preoccupante trend. Un aspetto importante dell’analisi effettuata è che esiste una forbice di prezzo notevole tra il grano e il pane. Attualmente, un kg di grano viene pagato agli agricoltori a circa 24 centesimi (in calo del 32% rispetto all’anno precedente). Nonostante ciò, lo stesso peso del prodotto viene venduto ai consumatori a prezzi che variano da 3 a 5 euro al chilo a seconda della città, con alcune zone in cui gli aumenti sono stati del 20%. E’ quanto riporta Il Giornale.
Il costo del grano
L’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane si è ridotta notevolmente, scendendo al di sotto del 10% in media, a dimostrazione della notevole variabilità dei prezzi al dettaglio in tutto il Paese. Ciò è in contrasto con i prezzi del grano che sono condizionati dall’andamento delle quotazioni internazionali. Anche se quest’ultime hanno subito fluttuazioni di prezzo, i prezzi al consumo non sono mai diminuiti negli ultimi anni. La Coldiretti ha evidenziato che la diminuzione del raccolto dovuta ai cambiamenti climatici ha limitato la disponibilità di prodotto in Italia.
Pagamento sotto costo
La situazione che si è andata a creare ha portato al pagamento sotto costo del grano agli agricoltori che hanno rischiato di non coprire i costi di produzione. La Coldiretti ha denunciato una crisi senza precedenti, visto che i compensi dei coltivatori sono tornati indietro di 30 anni. Una delle grandi preoccupazioni riguarda la sovranità alimentare del Paese, con la possibilità di un futuro in cui buona parte del territorio nazionale, soprattutto le aree interne senza alternative produttive, sia a rischio desertificazione. Al momento, l’Italia dipende per il 64% dal grano tenere importato dall’estero, utilizzato per la produzione di pane, biscotti e dolci.
Obbligo di indicazione dell’origine
Visto la situazione, la Coldiretti ha chiesto l’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine del grano utilizzato per il pane, così come è già in uso per la pasta. Il pane non confezionato non richiede un’etichetta, ma il libro degli ingredienti deve essere disponibile nei punti vendita per i consumatori. La Coldiretti sostiene che sia necessario ridurre la dipendenza dal grano estero e lavorare nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per stabilire accordi di filiera tra imprese agricole e industriali. L’obiettivo finale è di garantire prezzi equi che non scendano al di sotto dei costi di produzione, come previsto dalla nuova legge di contrasto alle pratiche sleali.
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