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Papa Francesco, il volto segnato del Pontefice il giorno prima di morire: cos’è la facies ippocratica

Ecco perché il volto di Papa Francesco era quasi irriconoscibile nella mattinata di Pasqua: cos'è la facies ippocratica

Papa Francesco, il volto segnato del Pontefice il giorno prima di morire: cos’è la facies ippocratica
Pope Francis blesses faifthful gathered in front of Agostino Gemelli Polyclinic in Rome, Italy, 23 March 2025. Pope Francis was treated for bilateral pneumonia since 14 February 2025. ANSA/ETTORE FERRARI (papa, Francesco, ospedale, policlinico, polmonite)

Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla facies ippocratica “mostrata” da Papa Francesco nella mattinata di Pasqua

Papa Francesco è morto il 21 aprile alle ore 7.35 a Casa Santa Marta a causa di un ictus cerebrale, seguito da coma e collasso cardiocircolatorio, tuttavia il suo stato di salute era già molto compromesso. Il Pontefice, reduce da una severa polmonite bilaterale polimicrobica, aveva trascorso quasi quaranta giorni ricoverato al Policlinico “Gemelli” di Roma; dimesso il 23 marzo, è apparso visibilmente debilitato nelle ultime uscite pubbliche, in particolare durante la celebrazione di Pasqua. La sua voce era flebile, il volto scavato, il passo lento e sostenuto dal suo infermiere personale. Proprio in quell’occasione i medici hanno notato sul volto di Bergoglio i segni di una condizione medica ben nota: la facies ippocratica. Ecco cos’è, come riportato da FanPage.it.

Cos’è la facies ippocratica

La facies ippocratica è un’espressione facciale che compare nei malati terminali e che può indicare un peggioramento irreversibile. Il viso assume un aspetto scavato e contratto, con occhi infossati, labbra rilassate, guance e tempie cadenti e gonfie. Si tratta di una condizione nota fin dall’antichità, descritta da Ippocrate come “un segno premonitore di morte imminente”. Quest’espressione si manifesta spesso nei pazienti colpiti da peritoniti, gravi infezioni, insufficienze cardiache o respiratorie e situazioni di forte disidratazione. Il corpo, ormai stremato, riduce l’afflusso di sangue e ossigeno ai tessuti periferici provocando l’aspetto caratteristico e terminale del volto.

Un segnale che preannuncia la fine

Secondo diversi studi medici, tra cui quelli del Professor Kanathur Shilpa e del Dottor Mark Marinella, la facies ippocratica è un prezioso segnale visivo per medici e oncologi. Essa può comparire anche in presenza di patologie oncologiche gravi o malattie croniche in fase terminale. Marinella racconta di averla osservata in un suo paziente il giorno prima del decesso: occhi incavati, pelle livida, tempie scheletriche, stato mentale alterato, segni che indicano un corpo ormai privo di risorse. Anche nel caso del Papa la presenza di questa condizione ha lasciato intuire che la fine fosse ormai molto vicina, nonostante l’apparente miglioramento respiratorio mostrato durante la domenica di Pasqua.

Il volto di Papa Francesco come riflesso di un corpo stanco

Il giorno prima della sua morte Bergoglio si era mostrato tra la folla con grande fatica, anche se senza ausili respiratori; Tuttavia, nonostante l’assenza dei naselli per l’ossigenoterapia, il suo volto tradiva un’evidente sofferenza. Infatti, come spiegato dalla Dottoressa Melania Rizzoli (medico e giornalista) quell’espressione (appunto, la facies ippocratica) è spesso un indizio di disidratazione e ipo-ossigenazione che poi sono stati fatali.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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