Uscire anticipatamente dal mondo del lavoro comporterà assegni inferiori rispetto alla pensione di vecchiaia: ecco quanto si perderà
Chi lascia il lavoro anticipatamente come avviene nel caso di quota 103, opzione donna, ape social, il rischio di riduzioni sull’importo di pensione finale dovuti ai minori contributi versati, è molto elevato. Va detto, a scanso di equivoci, che non è sempre così, ma gli importi finale variando da caso a caso. In questo articolo vedremo quanto si può perdere in caso di pensione anticipata per chi va in quiescenza con opzione donna, ape social o quota 103.
Opzione Donna
Opzione Donna, anche per il 2024, consentirà a molte donne lavoratrici dipendenti (sia pubbliche che private) di poter uscire anticipatamente dal mondo del lavoro a 61 anni anziché a 67 anni, a patto che siano stati versati almeno 35 anni di contributi. E’ un’opzione valida sia per lavoratrici licenziate che per le lavoratrici dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero, oppure per le lavoratrici con disabilità riconosciuta superiore al 74% o che abbiano in famiglia portatori di di handicap grave e legge 104 da almeno 6 mesi dal momento della domanda di pensione.
Con opzione donna, il calcolo finale dell’importo dovrà avvenire col metodo contributivo, quindi si terranno in considerazione solo i contributi versati nel corso della propria vita professionale. Per il calcolo della pensione si terranno in considerazione i contributi obbligatori, figurativi, volontari, da riscatto e di ricongiunzione. Andando in pensione antcipatamente, gli anni di contributi versati saranno inferiori rispetto al metodo ordinario, per questo l’importo della pensione sarà ridotto fino al 30% di quanto si percepirebbe con la pensione di vecchiaia.
Quota 103, quanti soldi si perdono
Per chi va in pensione con quota 103, e quindi con 62 anni di età e con 4 anni di contributi, i soldi che si possono perdere rispetto a chi va in pensione regolarmente, dipendono strettamente dalla retribuzione che si percepisce e dalla quantità di contributi accumulati. In base ad alcuni calcoli, andare in pensione con quota 103 causerebbe una perdita finale tra il 9% e il 28% circa. Per fare un esempio pratico, chi percepisce una retribuzione lorda annua di 50mila euro e va in pensione con quota 103 potrebbe percepire un assegno mensile di 2.070, il 23,3% in meno rispetto all’assegno che percepirebbe con la pensione di vecchiaia a 67 anni, cioè 2.700 euro.
Ape sociale 2024 quanto si perde se si esce prima
Per chi va in pensione con Ape Sociale, il sistema che consente di lasciare il lavoro a 63 anni e 5 mesi con almeno 30 anni di contributi versati, la cifra massima che si andrà a percepire mensilmente non potrà superare in ogni caso i 1.500 euro al mese. Una cifra da calcolare in base alle diverse condizioni del richiedente. L’assegno non può essere né rivalutabile, né integrato al trattamento minimo previdenziale. Un sistema che comporta una riduzione cospicua dell’importo rispetto a chi percepisce la pensione di vecchiaia.
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