La recente pronuncia della Corte Costituzionale potrebbe determinare un ricalcolo dell’assegno di reversibilità per moltissimi italiani: i dettagli
Nel 2024 non sono previste mutazioni di rilievo per quanto concerne le regole per il riconoscimento e l’attribuzione della pensione di reversibilità e per il calcolo della stessa. Sia le regole che riguardano le erogazioni, che quelle che riguardano i requisiti e le percentuali di erogazione della prestazione, saranno sostanzialmente immutate, così come non ci saranno modifiche sostanziali per quanto riguarda la scadenza mensile di pagamento. Rimangono però delle questioni ancora aperte che sono legate alla recente sentenza della Corte Costituzionale che riguarda proprio la pensione di reversibilità.
La sentenza che riguarda il calcolo degli importi
Con la pronuncia datata giugno 2022, la Consulta ha emesso una sentenza importantissima che riguarda proprio il calcolo legittimo degli importi delle pensioni di reversibilità. La sentenza ha dichiarato illegittima la norma che prevede la riduzione dell’importo della pensione di reversibilità legata ai redditi percepiti dal familiare superstite. Nonostante questa sentenza, l’Inps ha proseguito applicando la norma in questione e riducendo gli importi per i familiari superstiti.
Il contenuto della sentenza
La sentenza della Corte Costituzionale ha decretato l’illegittimità della norma che prevede una riduzione dell’assegno mensile nel caso di cumulo con altri redditi del familiare che ne usufruisce. Secondo il dispositivo della sentenza l’importo dell’assegno non può essere decurtato di un importo superiore al valore globale dei redditi aggiuntivi. L’attuale norma, infatti, secondo la pronuncia della Consulta farebbe venire meno la finalità prettamente solidaristica della prestazione previdenziale a favore del parente superstite.
La rivalutazione dell’importo della pensione nel 2024
Secondo quanto previsto dalla legge, l’introduzione della pensione di reversibilità è giustificata proprio dal legame familiare che ha unito in vita il titolare della pensione e il parente superstite che beneficia della prestazione. L’importo della pensione che percepisce il superstite viene ridotto perché lo stesso beneficiario percepisce altri redditi, ma secondo la Corte Costituzionale la riduzione è giustificata solo entro il limite dei redditi stessi e non di più. Va anche precisato che l’importo della pensione di reversibilità nel 2024 sarà maggiorato per via della rivalutazione che dovrebbe aggirarsi attorno al 5,5%. Rimangono invariate le percentuali dell’assegno in base al grado di parentela. Al coniuge solo spetta il 60% della prestazione percepita in vita dal pensionato, mentre se è presente un figlio nel nucleo familiare, l’importo sale all’80%. Per due figli l’importo è del 100%.
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