Si tratta di un sussidio una tantum che verrà erogato a dicembre solo ad una determinata categoria di pensionati: i dettagli
Il mese di dicembre sarà decisamente più ricco per alcune categorie di pensionati che, oltre a ricevere la consueta tredicesima, potranno fruire anche del “bonus tredicesima” che prevede l’erogazione di una maggiorazione pari a 154,94 sull’assegno mensile. Si tratta di un sussidio una tantum che però riguarda solo determinati pensionati. Questo bonus venne introdotto dalla legge n° 388 del 23 dicembre 2020. All’articolo 7 è stato introdotto un emolumento aggiuntivo ma solo per determinate categorie di pensionati.
A chi spetta
Il bonus tredicesima, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente, sarà appannaggio soltanto dei titolari di uno o più trattamenti a carico dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative e dei fondi previdenziali, sempre obbligatori, in base ai dettami del decreto legislativo n° 509 del 1994. Il bonus spetta però solo a coloro il cui reddito non eccede la soglia della pensione minima Inps.
Le soglie di reddito
Per il 2023 la soglia per ottenere il bonus tredicesima è di 7.328,62 euro annui, perché per l’anno 2023 il trattamento minimo mensile è risultato pari a 563,73 euro mensili. Per ottenere questo incentivo non occorre presentare una apposita domanda. L’Inps erogherà direttamente il contributo ai beneficiari che rientrano nella soglia di reddito in via del tutto automatica. Per calcolare l’importo della pensione annua che si percepisce per conseguire il diritto al bonus, non si deve tenere in considerazione solo la pensione maturata, ma l’intero importo comprensivo delle maggiorazioni sociali, al netto però degli assegni per il nucleo familiare.
I vincoli reddituali
L’intera cifra di 154,94 verrà erogata a coloro che non superano la soglia di reddito annua di 7.482,26 euro, mentre per coloro che la superano l’importo del bonus sarà ridotto. Per l’erogazione del bonus non si devono considerare solo ed esclusivamente gli importi percepiti a titolo di pensione ma anche i vincoli legati all’importo della pensione. Secondo quanto stabilito dalla legge, bisogna avere redditi non superiori ad 1,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo. Il reddito, pertanto, non dovrà superare la soglia dei 10.992,73 euro per il singolo pensionato, mentre questo limite raddoppia in caso di presenza del coniuge nel nucleo familiare.
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