Quale sarà il contenuto della legge di bilancio su pensioni e assegno unico
E’ giunto il momento di parlare della legge di bilancio. Il premier Giorgia Meloni, insieme alla sua squadra di governo, si prepara a presentare la nuova legge di bilancio dopo l’anteprima tenuta al 50esimo Forum Ambrosetti di Cernobbio. Come riporta Open.online, in un’intervista al Corriere, il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, ha avanzato l’ipotesi che un numero limitato di dipendenti pubblici possano essere trattenuti a lavoro fino ai 70 anni. Attenzione, il ministro sottolinea che sarà su base volontaria. Nel frattempo, il Giorno ipotizza che la pensione minima arriverà a un massimo di 630 euro nel 2025, una cifra di molto inferiore ai 1.000 euro indicati da Forza Italia, ma il governo lavora con margini di manovra limitati. Gli Stati europei hanno tempo fino al 20 settembre, ma ci saranno ritardi, per inviare il Piano strutturale di bilancio a Bruxelles, in base alle nuove leggi dell’Unione Europea.
In pensione a 70 anni
Con la prossima legge di bilancio, stimata tra i 20 e i 25 miliardi di euro, il governo vuole confermare le misure a favore delle famiglie, dei giovani e delle imprese che assumono. Anche la PA è un volano di crescita ha detto Zangrillo. Per questo, il ministro si pone come obiettivo l’assunzione di 350mila giovani entro il 2025 per aggiornare il personale statale. D’altro canto, se si vuole ringiovanire l’età media della forza lavoro che attualmente è di 49 anni, il governo sta prendendo in considerazione la possibilità di posticipare il pensionamento. A tal proposito, Zangrillo ha dichiarato: “Con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti stiamo ragionando l’opportunità di approfondire l’opportunità di trattenimento fino a 3 anni in più“. L’opzione sarà valida per tutte le amministrazioni, decentrate incluse, ma sempre e solo su base volontaria: il ministero pensa che la misura possa impattare una platea del 10%. Il Mef sta svolgendo le simulazioni per valutare il risparmio previdenziale.
Pensioni minime
Attualmente sono in corso delle simulazioni per esplorare la possibilità di aumentare la pensione minima. La richiesta di Forza Italia di incrementarla a 1.000 euro non sarà ricevuta, perché questa manovra prevede di garantire un aumento a 620-630 euro, un abisso di differenza. La premier Giorgia Meloni ha dichiarato: “Le pensioni minime sono una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse. Abbiamo fatto una rivalutazione al 120% per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo“. Il riferimento è all’adeguamento all’inflazione delle pensioni avvenuto quest’anno. L’adeguamento totale è stato effettuato solo per chi guadagna fino a 2.270 euro al mese. Anche l’importo minimo ha subito un adeguamento, valido solo nel 2024 e aumentando fino a un massimo 614,77 euro al mese.
Quota 41 e assegno unico
Secondo indiscrezioni, è in stallo la nuova quota 41. All’orizzonte c’è la possibilità di confermare tutti i meccanismi di flessibilità attualmente in vigore e di aprire il tavolo per la riforma dell’intero sistema pensionistico 2025. Tuttavia, i leader della Lega insistono su un ricalcolo dell’assegno con un metodo interamente contributivo: una misura che potrebbe provocherebbe un taglio dell’assegno del 15-20%, a seconda dei casi.
Resterà l’assegno unico ma forse con qualche cambiamento. I tecnici del mef non escludono che ci possa essere qualche taglio nel sostegno alle famiglie più benestanti. Ma, nel 2025 verranno finalizzate le riduzioni dei premi assicurativi per le madri lavoratrici con due o più figli. Trattamento preferenziale che si può applicare anche ai lavoratori autonomi. Per concludere, potrebbero essere intrapresi ulteriori interventi a sostegno del congedo parentale.
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