La prossima riforma renderà molto più complicato andare in pensione anticipatamente: ecco le ragioni
A breve il legislatore dovrà mettere mano ad una riforma che modifichi profondamente il regime del pensionamento anticipato, per superare una volta per tutte la riforma Fornero. Una riforma che riscriverà da zero le regole di pensionamento e che scaturirà da fitti incontro tra governo e parti sociali. La riforma che si prospetta conterrà anche dei significativi inasprimenti che potrebbero riguardare anche le pensioni anticipate ordinarie. Addirittura, secondo le ultime ipotesi che stanno circolando, ci sarebbe il rischio per molti lavoratori, di rimanere senza reddito per 7 mesi o di lavorare 7 mesi in più.
Cosa potrebbe accadere
Secondo le ipotesi allo studio, il governo potrebbe aumentare fino a 7 mesi (dai tre mesi attuali) i tempi di attesa per ottenere la pensione anticipata. Un modo per disincentivare l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. In questo modo il governo sposterebbe di tre mesi la decorrenza della pensione anticipata ordinaria. Insomma, il governo vorrebbe evitare di modificare i requisiti contributivi, ma andrebbe a modificare le finestre di attesa. Le attuali finestre sono di 7 e 9 mesi per i lavoratori del settore privato e pubblico che scelgono la quota 103.
L’attuale regime
L’attuale normativa prevede una finestra di attesa di tre mesi per le pensioni anticipate ordinarie, ma anche in questo caso il governo sta pensando di aumentarle. Secondo l’attuale regime, occorre aver raggiunto 42 anni e 10 mesi di contributi (se uomo) o 41 anni e 10 mesi (se donna) per conseguire il diritto alla pensione anticipata ordinaria. Il diritto alla pensione non si consegue immediatamente appena raggiunti i requisiti, occorre attendere che inizino anche i tempi per il pagamento della pensione stessa.
Si dovrà rimanere al lavoro più a lungo
L’attuale finestra di attesa di tre mesi fa si che i beneficiari ricevano la pensione solo dopo 90 giorni la maturazione dei requisiti previsti. Il governo vorrebbe inasprire i tempi di attesa per potere fare cassa evitando di incidere sui requisiti per evitate il malcontento comune. I lavoratori potranno però continuare a lavorare per evitare di rimanere senza reddito oppure potranno scegliere di attendere che maturino i tempi per la sospirata pensione. L’allungamento della finestra d’attesa potrebbe indurre molti lavoratori a lavorare fino a 43 anni e 5 mesi per poter finalmente riscuotere la meritata pensione.
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