Pensioni, assegno più ‘pesante’ in arrivo per queste categorie nel mese di marzo. I dettagli
Buone notizie per le pensioni a marzo per alcune fasce di reddito che vedranno ricevere aumenti fino a 260 euro. A comunicare quanto detto, l’Inps che ha spiegato che i conguagli sono dovuti fondamentalmente alla nuova Irpef e alla rivalutazione degli assegni grazie agli arretrati. Come riporta il Giornale, scopriamo quali sono le fasce di reddito a beneficiarne di più.
Gli aumenti
Le pensioni comprese tra 15 e 28mila euro lordi annui rappresentano la fascia che otterrà i benefici maggiori dal momento che l’aliquota Irpef passa dal 25% al 23%. Poi, ci sono da aggiungere anche i conguagli dei mesi di gennaio e febbraio 2024 sempre per la fascia di reddito di cui sopra. In questa maniera l’aumento netto mensile è di poco più di 20 euro che diventano 260 calcolando 365 giorni.
Invece, per le fasce di reddito che sono comprese tra quattro e cinque volte il trattamento minimo, la rivalutazione sarà del 6,205%, chi ha una pensione variabile tra cinque e sei volte il minimo avrà una rivalutazione del 3,869%. Più scendono gli importi, più cala la percentuale di rivalutazione che arriva a toccare il 2.3% per importi dieci volte superiore quelli base.
La nota dell’Inps
L’Inps ha spiegato in una nota che “le trattenute Irpef vengono quindi effettuate sulla base della riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito“. I pensionati, sul cedolino del mese corrente, leggeranno la seguente dicitura: “Da questa mensilità la tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni Irpef del decreto legislativo 216/2023“.
Quando avverranno i pagamenti
Secondo il calendario di marzo, alcuni pagamenti sono già stati effettuati:
- A-B venerdì 1° marzo;
- C-D sabato 2 marzo (solo mattina);
- E-K lunedì 4 marzo;
- L-O martedì 5 marzo;
- P-R mercoledì 6 marzo;
- S-Z giovedì 7 marzo.
Le addizionali
E’ da prendere atto che alcuni importi potrebbero essere di poco inferiori a quelli di cui abbiamo già parlato poc’anzi, per via delle addizionali comunali, ossia l’imposta che può in modo autonomo applicare ogni Comune: in questo caso l’acconto sarà trattenuto a partire da marzo con le rate previste fino al prossimo mese di novembre.
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