In arrivo pensioni molto più generose in vista del Natale per milioni di pensionati: ecco il motivo
Le nuove misure che sono state introdotte dal governo con la legge di Bilancio 2024 consentiranno ai pensionati di percepire pensioni molto più generose nel mese di dicembre, il mese di Natale in cui le spese da affrontare sono tante, anche per cenoni e regali. Per molti pensionati ci sarà modo di togliersi qualche bel capriccio o di fare qualche regalo più interessante ai propri nipoti. Oltre alla tredicesima Inps, sono in arrivo altre belle notizie per chi percepisce la pensione.
Una boccata d’ossigeno per i pensionati
L’inflazione, si sa, ha falcidiato il potere d’acquisto delle famiglie italiane da alcuni mesi a questa parte. Ecco perchè molti pensionati stanno mordendo il freno in attesa che arrivi il cedolino di dicembre in cui potranno finalmente ricevere un bel gruzzoletto in più per acquistare qualcosa che si desidera da tempo o semplicemente per togliersi qualche debito. Per qualcuno ci sarà anche la possibilità di percepire anche 600 euro in più sul cedolino di pensione.
La perequazione 2023
Il Disegno di Legge approvato dal governo ha previsto importanti misure a sostegno dei redditi medio-bassi anche dei pensionati. Fra le misure previste spicca anche l’anticipo del conguaglio di perequazione 2023 che permetterà ai pensionati di percepire in anticipo la rivalutazione e gli arretrati. La perequazione, infattil prevede la rivalutazione delle pensioni adeguando il relativo importo al reale costo della vita e non a quello stimato.
Gli aumenti previsti
L’attuale Governo ha deciso di anticipare la perequazione a dicembre (normalmente viene corrisposta a gennaio) per consentire alle famiglie di poter affrontare le spese natalizie con maggiore serenità. Dal 1° dicembre partirà, dunque, il conguaglio della perequazione che comporterà cedolini più sostanziosi. L’aumento sarà pari allo 0,8% e prevederà anche il pagamento degli arretrati. La percentuale scaturisce dalla differenza tra l’indice provvisorio stimato l’anno scorso al 7,3%. e quello reale che invece si è attestato all’8,1%.
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