Pensioni, con questa soluzione si potranno avere almeno 200 euro in più al mese

I sistemi per assicurarsi una rendita vitalizia maggiore quando si andrà in pensione: ecco cosa sono i fondi pensione integrativa

Inps
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Grazie ai fondi pensione integrativi è possibile avere una pensione più corposa: ecco gli esempi di calcolo

Le nuove regole introdotte col sistema contributivo hanno di fatto abbassato le rendite vitalizie. Ecco perchè molti lavoratori ricorrono ai fondi pensione integrativi per potersi assicurare una vecchiaia più serena. Per non arrivare all’età del pensionamento senza la certezza di poter percepire un importo adeguato per vivere bene, versare mensilmente una parte dei risparmi in un fondo per la pensione integrativa, rappresenta una soluzione ideale. Ma a quanto può ammontare la rendita vitalizia se ci affidiamo ad un fondo integrativo? In questo articolo proveremo a rispondere a questa domanda.

I parametri da valutare

Non sempre i lavoratori hanno una quantità elevata di soldi da destinare a questo tipo di investimento. Per poter percepire una integrazione significativa della propria pensione, occorre valutare una serie di parametri e di variabili. Un dato che non è possibile stimare a priori è quello della rivalutazione delle retribuzioni e del montante contributivo, due fattori decisivi per calcolare l'ammontare dell'integrazione. Tutto dipende dalle congiunture economiche degli anni a venire e quindi non vi sono certezze.

I fondi a disposizione

Non esiste, fra l'altro, una sola forma di previdenza integrativa. Ci sono fondi a maggior rischio che rendono di più e fondi a minor rischio che rendono di meno. Nel quinquenniotra il 2018 e il 2022 la media di rendimento di tutte le forme di previdenza integrativa si è attestata attorno al 2%, sicuramente un buon dato. La miglior resa è stata quella legata ai fondi azionari (dal 4,7% al 4,9%) seguita dai fondi bilanciati (dall’1,7% al 2,9%) mentre quelli obbligazionari a rischio basso hanno reso tra il -0,2% al 2,4%.

Esempi di calcolo

In genere, un giovane corre meno rischi di investire in fondi bilanciati o azionari, potendo sopportare i rischi legati all'investimento in fondi azionari, mentre chi è prossimo alla pensione farebbe sempre bene ad investire su fondi bilanciati o obbligazionari, a rischio ridotto. Per fare un semplice calcolo, coloro che vogliono assicurarsi una integrazione di 200 euro mensili sulla pensione e hanno 35 anni, dovrebbero versare circa 143 euro mensili per un rischio basso e 85 euro a rischio alto. Chi inizia i propri versamenti a 45 anni, dovrebbe versare circa 269 euro mensili a rischio basso e 192 euro a rischio alto. Infine chi inizia a versare a 55 anni, dovrebbe versare 529 euro al mese a rischio alto e 454 a rischio alto.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.