Pensioni e lavori part time, ecco perchè tanti lavoratori rischiano di finire in povertà

Lavorare per una quantità di tempo minore consente ai dipendenti di potersi dedicare maggiormente alla famiglia ma può pregiudicare un diritto fondamentale

Inps
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Se il montante contributivo è troppo basso, i lavoratori rischiano di non percepire la pensione o di percepire importi irrisori: è il caso dei lavoratori part time

I lavoratori in part time cosiddetto “verticale” sono quelli che maggiormente corrono il rischio di maturare una pensione finale molto bassa o addirittura di non poter andare in pensione al compimento del 67.mo anno di età e di dover continuare a lavorare per molti anni ancora. Il lavoro part time, come è noto, prevede un orario di lavoro molto ridotto rispetto a quello ordinario, ben distante dalle 40 ore settimanali di un dipendente che lavora a tempo pieno.

I rischi che corrono i lavoratori part time

E' vero che lavorare per una quantità di tempo minore consente ai dipendenti di potersi dedicare maggiormente alla famiglia o ai propri interessi personali, ma contiene dei rischi non indifferenti per il proprio futuro. Coloro che svolgono un lavoro part time, che sia di tipo verticale, orizzontale o misto, potrebbero davvero maturare una pensione finale di importo irrisorio o di non maturare affatto i requisiti per poterla conseguire. Essendo lo stipendio molto più basso, con contributi minimi, è normale che il montante contributivo sia esiguo e quindi non idoneo a realizzare quei requisiti previsti dalla normativa vigente per uscire dal mondo del lavoro con la certezza di un sussidio mensile.

Le normative attuali

In base alla normativa attualmente in vigore, affinchè un lavoratore si veda riconosciuto un contributo settimanale pieno, occorre che la retribuzione settimanale percepita sia almeno pari al 40% del trattamento minimo di pensione in vigore. In base ai dati attuali, il trattamento minimo deve essere pari a 598,61 euro e quindi la retribuzione settimanale prevista deve essere di almeno 239,44 euro lordi. Un importo che una gran parte dei dipendenti che lavorano part time non percepisce.

Un semplice esempio

Per fare un rapido calcolo esemplificativo, se un lavoratore svolge un'attività part time che prevede uno stipendio pari a 500 euro al mese di stipendio, quindi circa 125 euro a settimana. La formula da applicare è la seguente: 125*52/239,44. I lavoratori part time, poprio per il fatto di percepire la metà dello stipendio normale, per vedersi riconosciute 27 settimane contributive dovranno lavorare un intero anno o quasi. Ecco perchè si tratta di situazioni lavorative che dovrebbero essere perlopiù temporanee per non rischiare di arrivare alla vecchiaia con un sussidio da fame.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.