Pensioni, il governo Meloni ci ripensa e cambia tutto: niente Quota 104, ecco cosa accadrà nel 2024
L'attuale regime che sarà confermato prevede 41 anni di contributi versati e almeno 62 anni di età per andare in pensione anticipatamente
Dopo le polemiche e i contrasti in seno al governo, l'ipotesi più probabile è il ritorno a Quota 103 con alcune penalizzazioni
Il governo potrebbe fare marcia indietro agevolando chi vuole andare anticipatamente in pensione con un requisito anagrafico di 62 anni. E' questo ciò che è emerso nelle ultime ore, in cui in seno al governo si è sviluppato un dibattito su Quota 104 che non piace affatto a diversi esponenti politici. Tra conferme e smentite, pare proprio che il governo guidato dalla premier, Giorgia Meloni, voglia riaprire il “cantiere” previdenziale, riformulando l'intero assetto.
Il cambio d'ordine
Quando sembrava ormai tutto fatto nella direzione di un passaggio da Quota 103 a Quota 104, nelle ultime ore le cose sembrano aver preso una piega differente, anche per il pressing della Lega contraria ad inasprimenti dell’età di uscita. Adesso l'ipotesi che l'età possa spostarsi nuovamente a 62 anni sembra essere molto concreta, per la gioia di tanti lavoratori che non saranno costretti a dover attendere un anno in più per uscire dal mondo del lavoro.
Niente Quota 104, si tornerà al passato
Quota 104, pertanto è destinata ad uscire di scena contro ogni pronostico per tornare a fare spazio a Quota 103, che consentirebbe di uscire dal mondo del lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi. In poche parole, il governo potrebbe decidere seriamente di lasciare tutto com’è oggi, anche se ci sarà qualche piccola modifica, Se è vero che la nuova riforma non peggiorerà del tutto la situazione, la nuova Quota 103 prevederà in ogni caso alcune penalizzazioni nell'assegno mensile.
Come funzionerà nel 2024
L'attuale regime prevede 41 anni di contributi versati e almeno 62 anni di età per andare in pensione anticipatamente. Il divieto di accumulare redditi di lavoro con redditi da pensione verrebbe confermato. Chi svolge invece un lavoro autonomo occasionale potrà arrotondare fino a 5.000 euro di reddito annuo. L’importo massimo della prestazione fruibile passerà da 5 volte il trattamento minimo a 4 volte lo stesso trattamento. Novità sono in arrivo anche per quanto concerne la finestra di decorrenza che balzerà da 3 e 6 mesi, rispettivamente per lavoratori del settore privato e del settore pubblico, a 6 e 9 mesi. La pensione sarà calcolata solo con il metodo contributivo e questo comporterà tagli fino al 30%.
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