
Educazione pensioni e favorire l’accesso alle pensioni complementari, ecco quale sarebbe la riforma ideale del sistema pensionistico
Le tante misure tampone che sono state approvate negli ultimi anni hanno modificato solo in parte l’attuale sistema pensionistico con provvedimenti che hanno rabberciato l’attuale sistema in maniera disorganica e confusa. Ecco perchè urge una riforma sostanziale e organica del sistema pensionistico evitando misure come l’Ape Sociale, opzione donna o scivoli aziendali temporanei che servono solo a creare disorientamento e sconcerto tra i contribuenti.
- Pensioni, ecco chi dovrà attendere i 70 anni per lasciare il lavoro
- Pensioni, cedolino aprile, le trattenute previste
I benefici legati alla previdenza complementare
Uno dei sistemi da disciplinare e potenziare è quello della previdenza complementare. Da tempo si pone all’attenzione del legislatore l’esigenza di porre mano a nuove misure che rendano obbligatora l’integrazione dell’assegno pensionistico con la previdenza obbligatoria. Alcune misure già approvate in tal senso in passato come la RITA (Rendita Integrativa Anticipata Temporanea) hanno fatto registrare una adesione inferiore alle attese nonostante rappresenti un valido supporto per accedere più rapidamente alla quiescenza con la pensione anticipata contributiva INPS.
Cosa accadrà in futuro
In futuro la previdenza complementare sarà fondamentale per ridurre il disagio che le attuali regole pensionistiche producono. Il nodo da risolvere è quello degli stipendi troppo bassi. Chi ha stipendi alti è più incentivato a rinunciare ad una parte dello stipendio per mettere da parte risorse per il futuro, mentre chi fatica ad arrivare a fine mese è inevitabilmente meno propenso a mettere da parte soldi per la pensione. Ancora più penalizzato sono coloro che hanno lavori precari o sottopagati, ecco perchè servirebbe un ritocco alle regole anche per la previdenza integrativa.
Cosa prevederà la nuova riforma
L’attuale sistema prevede che solo i fondi pensione vengano aperti solo da chi può permetterselo. La riforma delle pensioni dovrà infatti guardare anche alle pensioni complementari aiutando a promuovere una nuova educazione previdenziale con nuove misure che prevedano il silenzio assenso, di destinare al fondo pensione integrativo il TFR maturato. In questo modo sarà possibile uscire dal mondo del lavoro con una pensione più dignitosa. L’attuale sistema prevede la possibilità di andare a riposo con 64 anni di età e almeno 20 anni di versamenti, ma solo a patto che si maturi un trattamento pari a 3 volte l’assegno sociale. Invece chi ha aderito in passato ai fondi pensione, avrà uno strumento prezioso da utilizzare per raggiungere la somma utile a dare l’ok alla pensione a 64 anni da parte dell’INPS. Ecco la ragione per la quale la previdenza complementare si rende necessaria e ineludibile.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.