
L’ente di previdenza sta intensificando i controlli per individuare le pensioni versate indebitamente: ecco cosa si rischia
Sono tanti i pensionati che in queste ore stanno ricevendo raccomandate da parte dell’Inps con le quali viene richiesta la restituzione, in tutto o in parte, di quanto indebitamente percepito a titolo di pensione. Spesso queste cifre ammontano a somme considerevoli anche a tre zeri, corrispondenti in alcuni casi anche ad intere mensilità di pensione che l’Inps ha erogato erroneamente. Non sempre venire fuori da queste situazioni è semplice e spesso occorre rivolgersi ad un professionista per risolvere il problema. In questo articolo vedremo proprio le casistiche che possono determinare tali richieste.
I casi in cui viene richiesto il rimborso
Spesso l’Inps effettua un ricalcolo della pensione riscontrando il versamento di importi superiori a quelli spettanti. In questo caso la richiesta di rimborso è inevitabile e al pensionato non spetta altro che adempiere. A volte la richiesta di rimborso dipende dalla mancata presentazione delle necessarie comunicazioni periodiche obbligatorie. Tale obbligo spetta in particolar modo a coloro che percepiscono regolarmente l’assegno sociale o la pensioni integrata con trattamenti e maggiorazioni.
Questi soggetti sono tenuti periodicamente alla presentazione del modello RED, in assenza del quale, l’Inps può richiedere le somme erogate.
Cosa fare
In questi casi gli esperti consigliano sempre di adempiere alla richiesta di restituzione contenuta nella raccomandata stessa. Se si riconosce l’attendibilità della pretesa da parte dell’ente di previdenza ma non si ha la disponibilità economica per effettuare il rimborso perchè si tratta di cifre considerevoli, in tal caso il pensionato può richiedere all’INPS una dilazione del debito, dividendo il rimborso in rate mensili. Tali somme, se il piano di rateazione viene accettato, vengono trattenute periodicamente direttamente dalla pensione futura.
Gli altri casi
Un’altra delle casistiche che possono determinare la richiesta di un rimborso da parte dell’Inps è il mancato rispetto del divieto di cumulodei redditi da lavoro con quelli da pensione. In genere questa situazione interessa chi è andato in pensione con Quota 103 o con le precedenti Quota 100 e Quota 102 o l’APE sociale. La normativa in vigore prevede il divieto di integrare il reddito pensionistico con quello proveniente da attività lavorativa. Se questo divieto non è rispettato, l’Inps può richiedere il rimborso delle somme già versate. Anche in questo caso può essere accettata anche la possibilità di dilazionare il proprio debito.
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