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Pensioni minime, la decisione del Governo: si lavora ad un’importante novità. Ecco i dettagli

Governo al lavoro sulle pensioni minime per un'importante novità. I dettagli.

Pensioni minime, la decisione del Governo: si lavora ad un’importante novità. Ecco i dettagli
Foto PIXABAY

Pensioni minime, la decisione del Governo

Il governo Meloni lavora a un intervento ulteriore sulle pensioni minime. Infatti, oltre a confermare l’intervento del 2023-24 che è servito per incrementarle fino a 614,77 euro, si apprende che si potrebbe superare questo tetto concedendo in aggiunta alla rivalutazione rispetto all’inflazione che dovrebbe essere dell’1%. Le pensioni pari o inferiori al minimo Inps (598,61 euro), sono state elevate del 2.7% nel 2024 raggiungendo l’importo di cui sopra. Ma adesso, questa misura va verso la scadenza e va confermata per non fare un passo indietro. Oltre a questo, ci potrebbe essere un minibonus che potrebbe portare le pensioni minime oltre i 621 euro. E’ quanto riportato dall’Ansa.

Pensioni anticipate: incentivi per restare al lavoro

La decisione di continuare a lavorare nonostante siano soddisfatte le condizioni per accedere al prepensionamento chiedendo di avere in busta paga la propria quota di contributi (il 9,19% della retribuzione a carico del lavoratore) – il cosiddetto Bonus Maroni- nel 2024 è stata presa da poche centinaia di persone e il Governo sta studiando il modo di rendere questa possibilità  più attraente.

Secondo quanto si è appreso si ragiona sull’esenzione fiscale per questi contributi o sulla riduzione della tassazione. Per coloro che decidono di continuare a lavorare nonostante la possibilità di andare in pensione, è possibile mantenere l’intera quota di pensione, tenendo conto dei contributi figurativi per la parte inclusa nello stipendio. Questa possibilità potrebbe essere estesa a coloro che hanno versato i contributi per 42 anni e 10 mesi, oltre che a coloro che sono coperti dalla quota 103. Nel 2004 il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, ha introdotto uno schema in base al quale i contributi sono inclusi nella busta paga, anziché essere esentati dall’essere registrati nei propri libri come base per il calcolo della pensione. Il bonus che prevede l’erogazione di una maggiorazione è stato raramente richiesto la scorsa volta perché non sostenibile finanziariamente. Per il 2024, potrà essere richiesto a partire dal 2 agosto (2 ottobre per i dipendenti pubblici) dopo un periodo di trasferimento di sette mesi per i pensionati della quota 103.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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