Pensioni, tagli fino a 475 euro al mese per chi esce con Quota 103. Ecco le simulazioni
Con una norma inserita nella legge di bilancio che rivede le aliquote di rendimento della quota retributiva per i dipendenti degli enti locali, i sanitari, gli insegnanti delle primarie e degli asili, gli ufficiali giudiziari, saranno oltre 700.000 i dipendenti pubblici che nei prossimi 20 anni si vedranno decurtata la pensione. La Relazione tecnica alla legge di bilancio chiarisce che gli interessati sono 31.500 nel 2024, salgono a ben 81.500 nel 2025, fino a raggiungere 732.300 dipendenti pubblici nel 2043. E’ quanto riportato da Il Messaggero.
Quota 103 e le simulazioni
Le persone che potranno approfittare il prossimo anno di andare in pensione con Quota 103 saranno circa 17.000, secondo i conti della relazione tecnica. Ci si aspetta una minore richiesta perché chi sceglie questo canale sarà scoraggiato dall’introduzione del calcolo interamente contributivo per chi decide di uscire in anticipo rispetto all’età di vecchiaia e dall’allungamento delle finestre. A fare i conti in questo caso è la Cgil con due esempi: chi guadagnava 25.000 euro annui avrebbe avuto una pensione di 1.750 euro con quota 103, con l’attuale ricalcolo si scende a 1.570 euro. Un’altra stima che prende in considerazione retribuzioni annue di 50.000 euro, evidenzia la penalizzazione con la nuova quota 103 di 475 euro.
I tagli nei prossimi anni
Dal 2024 i lavoratori che vanno in pensione con pochi anni di anzianità retributiva ci perderanno, mentre lo svantaggio diminuirà man mano che ci si avvicina ai 15 anni di contribuzione calcolata con il retributivo. Per i lavoratori che andranno in pensione anticipata nel 2024, lo svantaggio rispetto all’attuale norma sarà minimo, mentre sarà via via più significativo per quelli che andranno in pensione nei prossimi anni. Potrà essere significativo già dai prossimi anni per chi accede in pensione di vecchiaia con una minima parte retributiva.
La stretta
La stretta della manovra comunque non riguarda solo gli assegni per i dipendenti pubblici. Per mantenere Quota 103 (62 anni d’età + 41 di contributi), si è decisa l’introduzione del metodo interamente contributivo per questi lavoratori e un allungamento delle finestre da tre a sette mesi per il privato e da sei a nove mesi per il pubblico.
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