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Pensioni, tagli in arrivo sulle rivalutazioni per finanziare “Quota 103”: ecco l’idea del Governo

La precedente legge di Bilancio aveva già previsto una soglia a scaglioni con rivalutazioni sempre più basse col crescere dell'assegno mensile

Pensioni, tagli in arrivo sulle rivalutazioni per finanziare “Quota 103”: ecco l’idea del Governo
Foto Wikimedia Commons

Il governo potrebbe decidere di trovare altri fondi per finanziare Quota 103 bloccando la rivalutazione delle pensioni medio-alte

L’esecutivo sta pensando ad una nuova strategia per riuscire a rimediare i fondi per poter finanziare Quota 103. Una delle idee sarebbe quella di bloccare la rivalutazione delle pensioni medio-alte per poter finanziare il nuovo sistema che prevederebbe 62 anni di età e 41 di contributi versati per uscire dal mondo del lavoro. Una misura che comporterà un esborso importante per il governo, per questo motivo la limitazione della perequazione automatica per i trattamenti più ricchi, sarebbe necessaria per poterla introdurre.

La situazione nel 2023

La legge di Bilancio 2024, dunque, potrebbe prevedere un taglio alle rivalutazioni delle pensioni oltre quattro volte il minimo Inps. Un taglio che è già stato attuato nella finanziaria precedente che prevedeva un adeguamento degli assegni e delle prestazioni assistenziali del 100% solo per gli assegni pensionistici non più alti di 2.101,52 euro. Solo chi ha percepito pensioni più basse ha potuto beneficiare di una rivalutazione piena del 7,3%, con aumenti fino a 153 euro.

Gli scaglioni

La precedente legge di Bilancio aveva previsto una soglia a scaglioni con rivalutazioni sempre più basse col crescere dell’assegno mensile, per arrivare al 32% per gli assegni superiore a 5.250 euro, mentre chi ha percepito assegni tra 2.101,52 e 2.626,90 euro ha avuto da marzo in poi una rivalutazione dell’85%. Una rivalutazione che è scesa al 53% dell’inflazione per chi percepisce assegni tra 5 e 6 volte la minima. Se questa decisione del governo dovesse essere confermata, in base ad un calcolo effettuato dal ‘Corriere della Sera’ queste percentuali di adeguamento comporterebbero un esborso pari a 13 miliardi di euro.

L’occasione mancata per aumentare le pensioni minime

Di fatto, a causa della carenza di risorse, il governo Meloni non è stato in grado di attuare una delle misure più care a Silvio Berlusconi, e cioè quella di aumentare a 1000 euro le pensioni minime. L’unica ipotesi che al momento potrebbe essere attuata da parte del ministero dell’Economia potrebbe essere quella di un incremento della rivalutazione degli assegni minimi da 650 a 670.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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