Peppino Fappani, sopravvissuto all’attacco dello squalo
Peppino Fappani, 69 anni e in pensione da poco dopo anni di lavoro da odontotecnico, si trovava in vacanza in Egitto insieme alla moglie Laura, quando ha vissuto un vero e proprio incubo. L’uomo – come si legge su “IlMessaggero.it” – ha chiamato la figlia Cristina e le ha raccontato di non aver visto lo squalo, pensava che Gianluca Di Gioia stesse avendo un malore e si è tuffato senza pensarci. Un racconto quello del 69enne caratterizzato da emozioni contrastanti, tra il sollievo per essere sopravvissuto e lo shock per aver assistito impotente alla morte di Gianluca La Gioia, ucciso da uno squalo tigre nella baia di Marsa Alam.
Peppino Fappani: “Sembrava un film da brividi…”
Nella mente di Peppino Fappani – come si legge su “IlMessaggero.it” – c’è l’orrore di quei momenti, con le immagini dell’acqua colorata di sangue. Il 69enne sopravvissuto all’attacco dello squalo tigre racconta quei momenti, paragonandoli ad un film di quelli che fanno venire i brividi. Fortunatamente ora è fuori pericolo, con i medici che gli hanno comunicato che nel giro di 24 ore potrà uscire dall’ospedale.
Il racconto di Peppino Fappani
Peppino Fappani ha ripercorso quei tragici momenti, raccontando – come riportato da “IlMessaggero.it” – di aver sentito un uomo gridare: Gianluca Di Gioia chiedeva aiuto a squarciagola, parlava in italiano. A quel punto il 69enne è scattato come una molla e, non pensandoci due volte, si è tuffato in acqua, convinto del fatto che La Gioia stesse avendo un malore. Non aveva visto che in acqua ci fosse uno squalo e, anzi, pensava di aiutare l’uomo a tornare a riva.
NELLA PAGINA SUCCESSIVA PROSEGUE Il RACCONTO DI PEPPINO FAPPANI
Peppino Fappani: “All’improvviso ho sentito…”
Peppino Fappani ha raccontato – come riportato da “IlMessaggero.it” – di essere arrivato in Egitto con la moglie il 25 dicembre per godersi un po’ di relax: gli piace fare snorkeling, lo fa da anni, soprattutto nel Mar Rosso. Il 69enne prosegue nel suo racconto e dice di aver fatto qualche bracciata verso Gianluca La Gioia che urlava, ma all’improvviso ha sentito un colpo violento alla caviglia destra e poi alla sinistra: “Ho capito di essere stato attaccato”. A quel punto Fappani ha dedotto che anche quell’uomo (Gianluca La Gioia) del quale non conosceva il nome stava lottando contro uno squalo tigre. Il 69enne dice di avere ricordi confusi, ma di aver cercato di liberarsi con tutte le sue forze: lo squalo lo ha morso alle gambe e poi alle braccia.
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Peppino Fappani: “Se non fossero arrivati i soccorsi…”
In un primo momento Gianluca e Peppino erano stati scambiati per amici, ma in realtà i due non si conoscevano neanche: il loro è stato un incontro causale in un momento drammatico. Fappani – come si legge su “IlMessaggero.it” – pensava di riuscire a salvare La Gioia, ma non ha fatto in tempo, lo squalo lo aveva già aggredito: “Io stesso non sarei sopravvissuto se non fossero arrivati dei soccorsi”. Il 69enne, infatti, racconto che un gommone ha raggiunto l’area e chi stava a bordo è riuscito a liberarlo dalla presa dello squalo, tirandolo fuori dall’acqua: “Senza di loro non ce l’avrei mai fatta”.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.