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Per andare in pensione bastano 15 anni di contributi anche a 64 anni, ma è il pensionato a dover pagare

Esistono delle misure e degli strumenti normativi che prevedono il pagamento materiale dei contributi al fine di accedere alla pensione: ecco quali sono

Per andare in pensione bastano 15 anni di contributi anche a 64 anni, ma è il pensionato a dover pagare
Inps (Foto Ansa)

Sono necessari almeno 15 anni di contributi per andare in pensione anticipatamente, ecco chi può versare i contributi aggiuntivi

Alcune norme che regolano il settore previdenziale in Italia prevedono addirittura che il contribuente possa sborsare dei soldi per poter andare prima in pensione. Durante la propria carriera lavorativa, sia coloro che lavorano nell’ambito del settore privato che coloro che lavorano nel settore pubblico, versano contributi previdenziali finanziando così la futura pensione. La legge prevede che, soltanto coloro che hanno maturato una determinata carriera contributiva, possa conseguire il diritto alla pensione.

Contributi aggiuntivi, come funzionano

Esistono delle misure e degli strumenti normativi che prevedono il pagamento materiale dei contributi al fine di accedere alla pensione. Si tratta di lavoratori che non riescono a ottenere la pensione con i soli contributi versati. Si pensi ad esempio alla pensione di vecchiaia che in Italia si raggiunge solo al compimento dei 67 anni. Oppure alla pensione anticipata contributiva a 64 anni. In questi casi la legge prevede che bastino appena 15 anni di contributi versati per andare in pensione anche a 64 anni, ma in questo caso sarà il pensionato ad accollarsi i costi relativi.

La pace contributiva e gli altri sistemi per riscattare i contributi

Sostanzialmente, la legge mette il contribuente nella condizione di poter versare i contributi aggiuntivi e quindi di poter acquistare la propria pensione. Versando di tasca propria i contributi mancanti, il contribuente potrà così conseguire il diritto alla pensione. Uno di questi casi è, ad esempio, la “Pace Contributiva”, che permette di poter riscattare fino a 5 anni di contributi in caso di periodi di vuoto nella carriera lavorativa. La legge consente di poter riscattare fino a 5 anni di vuoto contributivo, anche non consecutivi.

A chi spetta la possibilità di riscattare i contributi?

Così facendo il lavoratore potrà raggiungere i 20 anni di contributi necessari sia per la pensione di vecchiaia a 67 anni sia per la pensione anticipata contributiva a 64 anni. La possibilità di riscattare i 5 anni di contributi non versati, spetta solo a quei lavoratori che rientrano nel sistema contributivo. La legge prevede che, per quanto concerne i lavoratori con regime contributivo, la pensione di vecchiaia debba raggiungere almeno l’importo dell’assegno sociale e cioè essere pari a 534,41 euro nel 2024. Nel caso in cui l’importo risulti inferiore, la pensione non viene erogata. Nel caso di pensione anticipata a 64 anni, il trattamento dovrà risultare pari a 3 volte l’assegno sociale.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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