Possiedi un tablet? La Rai adesso ti chiederà di pagare il Canone: valanga di lettere in arrivo
Queste aziende sostengono che il tempo dedicato alla visione della TV, è praticamente pari a zero, anche perchè la loro attività li impegna a fare altro
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La Rai ha inviato le comunicazioni ai titolari d'azienda suscitando un'ondata di reazioni sdegnate: cosa sta accadendo
Quando si parla di Canone Rai è normale che si “drizzino” le antenne ai contribuenti poiché si tratta sempre di una questione spinosa e controversa che suscita polemiche e proteste. Negli ultimi giorni sono arrivate diverse comunicazioni alle aziende che possiedono smart TV, tablet e, potenzialmente, smartphone, alle quali è stato intimato di pagare il Canone Rai e di mettersi immediatamente in regola per non andare incontro a spiacevoli conseguenze. Una mossa che ha suscitato la protesta di molti contribuenti.
Cosa prevede la legge
Secondo la normativa vigente, chi possiede dispositivo in grado di ricevere segnali radiotelevisivi, è soggetto al pagamento del Canone RAI. In pratica questo balzello è dovuto non solo se si possiedono i tradizionali televisioni, ma anche smart TV, tablet e smartphone. In questo caso chi possiede questi dispositivi dovrà versare un canone annuo speciale che ammonta a 346 euro annui, una cifra significativa per tante aziende e tanti lavoratori autonomi che già sono oberati di tasse e scadenze fiscali infinite.
La protesta delle aziende
In queste ore tante persone che operano nel settore dell’edilizia, dell’informatica, del commercio e della distribuzione, hanno contestato il fatto di aver ricevuto lettere dalla RAI in cui si pretende l'immediato pagamento del Canone. Queste aziende sostengono che il tempo dedicato alla visione della TV, è praticamente pari a zero, anche perchè la loro attività li impegna a fare altro. La richiesta di pagamento del canone non sarebbe correlata dunque allo svolgimento della propria attività. Ecco perchè per le aziende il pagamento di questa imposta viene avvertita come profondamente ingiusta e iniqua. Una situazione paradossale che richiede un intervento urgente da parte del legislatore.
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La presa di posizione della Rai
Secondo la Rai, questa richiesta sarebbe fondata sul fatto che il Canone è una tassa di possesso legata proprio a tutti i dispositivi atti a ricevere segnali radiotelevisivi. Ma secondo i contribuenti questo approccio adottato dal servizio televisivo sta rischiando di diventare troppo aggressivo e per nulla aderente alle reali esigenze delle aziende che utilizzano questi dispositivi per ben altri motivi. Per questa ragione le aziende hanno richiesto a gran voce al governo una revisione delle normative per renderle più eque e in linea con l’attuale utilizzo della tecnologia.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.