Mantenere i figli a carico quando hanno un reddito alto può comportare penalizzazioni a livello fiscale: cosa prevede la legge
Lo Stato di Famiglia, come dice la stessa parola, indica la composizione del nucleo familiare e può includere non solo i genitori e i figli, ma anche altri familiari conviventi come lo zio o i nonni. Ciò che viene certificato con questo documento ha un valore anche a livello fiscale. Ecco perchè, quando i figli iniziano a lavorare, sarebbe sempre più saggio escluderli dallo stato di famiglia per avere un minor carico a livello fiscale. Infatti, il reddito dei figli, va sempre ad accumularsi ai redditi degli altri familiari, facendo lievitare il reddito ai fini Isee.
Le considerazioni sul reddito percepito
L’Isee è un documento fondamentale per poter accedere a bonus e agevolazioni fiscali. Un Isee troppo elevato potrebbe penalizzare l’intera famiglia, la quale potrebbe essere esclusa da eventuali agevolazioni. Lo stato di famiglia serve anche per altre ragioni fra le quali anche la presentazione della dichiarazione dei redditi e la possibilità di ottenere vantaggi fiscali previsti dalla normativa vigente. Per questa ragione, quando il reddito percepito dai figli supera la soglia prevista per essere considerat fiscalmente a carico, occorre escluderli dal nucleo familiare.
Cosa prevede la legge in vigore
L’attuale normativa dispone che i figli sono da considerare fiscalmente a carico he hanno un’età che non supera i 24 anni e se il reddito percepito non supera i 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili. Se il reddito percepito è pari o inferiore a 2.840,51 euro, anche se hanno un’età che supera i 24 anni, vanno considerati ancora a carico del nucleo familiare. In tutti gli altri casi, è sempre meglio eliminare i figli dallo stato di famiglia per non avere ulteriori penalizzazioni.
Come fare a togliere i figli dallo stato di famiglia
Per poter variare la propria situazione familiare, cancellando i figli dallo stato di famiglia, occorre recarsi presso l’ufficio anagrafe del proprio Comune di residenza presentando una comunicazione di variazione dello stato di famiglia. Entro 15 giorni, il Comune effettuerà le verifiche del caso, inviando un agente della polizia municipale presso il domicilio dei genitori per verificare se il figlio non vive più presso la stessa casa. Un’altra alternativa potrebbe essere anche quella di trasformare l’unità immobiliare abitativa in due appartamenti distinti, in un dei quali risulterà residente il figlio. In questo modo la famiglia avrà maggior vantaggio fiscali o minori penalizzazioni.
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