Quota 41 per tutti in arrivo, cosa significherà e come funzionerà la misura nel 2025

Il taglio degli assegni sarebbe ridotto per coloro che vanno in pensione interamente con un calcolo effettuato solo col sistema contributivo

Inps, Pensioni- Foto Inps.it
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Quota 41 sarà l'obiettivo della prossima riforma delle pensioni che servirà a ridurre la spesa pubblica per la previdenza

Una una recente intervista concessa ad un quotidiano, il Sottosegretario Claudio Durigon ha rilanciato con forza il dibattito sulla riforma delle pensioni, rispolverando la vecchia idea di “Quota 41 per tutti”. Una misura che il governo intende davvero attuare e che potrebbe partire dal 2025. È probabile che nei futuri incontri tra governo e sindacati, questo argomento possa tornare prepotentemente in auge. Una bandiera che viene spesso agitata dalla Lega e che sta molto a cuore anche a Matteo Salvini.

La quota 41 light

Una delle recenti evoluzioni di questa riforma è la cosiddetta “Quota 41 light”, una versione che sta mietendo consensi tra gli esponenti del governo. Questa versione “light” prevede il ricalcolo contributivo della prestazione, una modalità che però fa storcere il naso ai sindacati . Il processo contributivo avviato con la riforma promossa da Lamberto Dini ha portato molti lavoratori ad andare in pensione con un calcolo misto della prestazione. Il sistema attuale prevede solo un calcolo interamente col metodo contributivo ma solo per chi ha versato contributi dopo il 31 dicembre 1995.

Come funzionerà

Quota 41 per tutti, invece, è imperniata solo sulla carriera contributiva che dovrà prevedere 41 annualità di contributi versati. Se la misura dovesse basarsi solo sul contributivo, questa nuova riforma comporterà tagli significativi agli assegni, che vanno dal 15 al 30%, con la riduzione più vicina al 30% per coloro che oggi hanno diritto al calcolo retributivo fino al 2011. Il taglio sarebbe invece ridotto per coloro che vanno in pensione interamente con un calcolo effettuato solo col sistema contributivo.


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Cosa comporterà l'introduzione di Quota 41

L’introduzione della “Quota 41 per tutti” renderebbe la spesa pubblica per le pensioni, decisamente più sostenibile, offrendo un’alternativa alla pensione anticipata ordinaria, che attualmente richiede 42 anni e 10 mesi di contributi. Una misura che agevolerà chi vuole lasciare anzitempo il lavoro o per chi ha perso il lavoro, anche a costo di una riduzione dell’importo della pensione.
Va anche precisato che il modello di “Quota 41 per tutti” senza tagli e penalizzazioni, non rappresenterebbe un’alternativa alla pensione anticipata ordinaria, ma una sostituzione dei precedenti modelli, in tutto e per tutto.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.