L’assegno di Inclusione non verrà erogato agli occupabili ma sarà versato solo a chi possiede determinati requisiti: ecco quali sono
Il 31 dicembre 2023 è la data che segnerà la fine del Reddito di Cittadinanza per come lo abbiamo conosciuto in questi ultimi anni. Da gennaio entrerà in vigore la nuova misura a sostegno del reddito che prenderà il posto della misura bandiera che venne introdotta dal primo governo Conte. Si tratta del cosiddetto Assegno di Inclusione che, a differenza di quanto accadeva per il Reddito di Cittadinanza, non verrà erogato a tutti i disoccupati ma solo ai cosiddetti “inoccupabili”.
Come funzionerà il passaggio dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione 2024?
Il Reddito di Cittadinanza non sarà più in vigore a partire dal primo gennaio 2024 e verrà sostituito dal nuovo assegno di inclusione. Il passaggio non sarà del tutto automatico per chi ancora sta percependo il reddito di cittadinanza. Per poter percepire la nuova misura a sostegno del reddito occorrerà presentare un’apposita domanda all’Inps o in alternativa avvalersi del supporto di un Caf al fine di verificare la sussistenza dei requisiti per percepire la prestazione.
A chi spetta l’assegno di Inclusione
Il nuovo assegno di inclusione 2024, come prevede l’attuale normativa, sarà appannaggio soltanto dei cosiddetti non occupabili, cioè a persone con disabilità o fragili. Verrà erogato anche a quei nuclei familiari con minorenni, over 60 o persone disabili e invalide. Per quella categoria di occupabili di età compresa tra 18 e 59 anni, questa misura non sarà erogabile così come non verrà più erogato il Reddito di Cittadinanza. L’unica strada per reinserirsi nel mondo del lavoro è quella di seguire un percorso di rioccupazione e reintroduzione nel mondo del lavoro grazie al Supporto alla formazione e al lavoro (attivo già dal primo settembre 2023) che viene erogato per le persone definite occupabili percettori del reddito di cittadinanza.
Chi potrà richiedere la nuova prestazione
Potranno richiedere l’assegno di inclusione solo i cittadini italiani residenti nel nostro paese da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in maniera continuativa. La prestazione verrà erogata ai cittadini dell’Unione o ai propri familiari con diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente. Il reddito di chi richiede la prestazione non potrà in ogni caso superare i 6mila euro annui. La prestazione viene erogata anche a chi annovera nel proprio nucleo familiare una persona disabile o un minore o un over 60 o una persona titolare di invalidità civile. L’Isee dei nuclei familiari richiedenti non dovrà superare i 9.360 euro, mentre il valore del patrimonio immobiliare non dovrà superare i 30 mila euro, con esclusione della prima casa.
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