
Ecco come funziona il reddito di libertà e quali sono i requisiti previsti per ottenere il beneficio
Una recente circolare dell’Inps ha spiegato nel dettaglio come funziona il reddito di libertà, il supporto economico di importo pari a 500 euro mensili che viene erogato alle donne vittime di violenza. Si tratta di un sostegno economico che viene erogato per 12 mesi i cui fondi sono stati recentemente sbloccati dal governo per i prossimi tre anni. Con la nuova circolare, l’Inps ha chiarito dettagliatamente alcuni passaggi relativi alla presentazione della domanda e ai requisiti previsti dalla legge per usufruire di questo beneficio.
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A chi spetta il reddito di libertà
La misura a sostegno del reddito di 500 euro viene erogata a tutte le donne vittime di violenza, seguite da assistenti sociali o da centri antiviolenza. Viene riconosciuti alle donne che hanno subito gravi abusi e che versano in condizione obiettiva di difficoltà economica. Dopo una lunga attesa, il governo è riuscito a reperire i fondi per finanziare la misura e per consentire a chi non si è visto in passato accogliere la domanda per esaurimento delle risorse, di potervi accedere.
Quando presentare la domanda
Coloro che in passato hanno visto respinta la propria domanda, potranno dunque nuovamente ripresentarla al Comune di residenza. Ci sarà tempo per poterlo fare sempre fino al 31 dicembre. In un primo momento si applicherà un regime transitorio, dal 5 marzo al 18 aprile, per le domande inevase, poi si aprirà un’altra finestra temporale, fino alla fine dell’anno, per presentare la domanda in presenza dei requisiti. Nel provvedimento si spiega anche che ogni regione può decidere in autonomia di incrementare il fondo con ulteriori risorse “trasferite direttamente a Inps”.
Il ruolo dei servizi sociali
Il reddito di libertà viene riconosciuto solo a chi risiede in Italia (non è necessario essere cittadini), e a chi si trova in una situazione economica di disagio. Questo stato di indigenza deve essere riconosciuto dai servizi sociali. E sono proprio i servizi sociali del proprio Comune che gestiscono le domande che devono poi essere presentate all’Inps. Una volta verificati i requisiti, l’Inps erogherà un contributo fino a 500 euro, concessi per un massimo di 12 mensilità consecutive.
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