Regime forfettario 2024, ecco le novità che sono state introdotte con la nuova normativa: cosa cambierà
La legge di Bilancio 2023 aveva già modificato leggermente i requisiti di accesso e permanenza al regime agevolato, cambiando la soglia dei ricavi e dei compensi
Grazie al regime forfettario verrà applicata una tassazione che esclude il pagamento dell'Irpef e saranno attribuite agevolazioni e semplificazioni
Anche nel 2024 il regime forfettario rimarrà sostanzialmente invariato mantenendo intatti i requisiti e il regime che era già stato previsto nel 2023. Il regime forfettario prevede una tassazione separata che esclude il pagamento dell'Irpef, ma solo l'applicazione di una flat tax che si applica fino ad una soglia di reddito prestabilita. Se tale soglia viene superata, si ricade nel regime ordinario e quindi si dovrà versare l'Irpef.
Il regime fiscale
La tassazione che viene applicata può essere del 5% o del 15%, in base ai requisiti posseduti. Il regime forfettario prevede inoltre anche delle semplificazioni fiscali che garantiscono un ulteriore risparmio economico. Non è sufficiente il fatto di svolgere un'attività autonoma per poter beneficiare della flat tax con aliquota sostitutiva all’Irpef. La legge finanziaria 2023 ha modificato in maniera sostanziale i limiti e i requisiti per poter aderire al regime forfettario in maniera molto più estensiva.
Le origini
Questo regime fiscale semplificato venne introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 (legge 190/214). Nel corso delle successive manovre finanziarie, questo regime è stato leggermente modificato soprattutto per quanto concerne i parametri di accesso alla tassazione agevolata. La legge di Bilancio 2023 ha modificato leggermente i requisiti di accesso e permanenza al regime agevolato, cambiando la soglia dei ricavi e dei compensi, che è stata fissata a 85mila euro annui (fino al 2022 era di 65mila euro). Il nuovo regime prevede che se la soglia degli 85 mila euro viene superata, si continuerà ad applicare la flat tax fino ad una soglia limite di 100 mila euro, oltre la quale è invece prevista l'uscita dal regime forfettario.
Gli altri requisiti
Gli altri requisiti sono quelli di non aver effettuato spese per importi superiori a 20 euro lordi per lavoro accessorio, dipendente per compensi erogati ai collaboratori. Occorre anche non aver percepito oltre 30mila euro di redditi da lavoro dipendente o da pensione. Questa soglia non si applica invece ai lavoratori licenziati o che si sono dimessi. Per ricavi e compensi che non eccedono il limite di 85mila euro annui, la tassa fissa è pari al 5% per le start up e al 15% per le altre partite Iva. Per ottenere l’importo da pagare occorre moltiplicare il fatturato per l’aliquota fiscale del 5% o 15% e successivamente moltiplicare per il coefficiente di redditività. Per ciascun settore è stato individuato un coefficiente di redditività strettamente legato al codice Ateco dell'attività.
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