Manovra 2025, le ricette elettroniche
Come previsto nella Finanziaria 2025, tutte le prescrizioni mediche dovranno essere compilate in formato digitale una volta terminata, il 1° gennaio di quest’anno, la fase sperimentale iniziata durante l’era Covid-19. Nella circolare di Federfarma inviata ai soci si legge che le prescrizioni cartacee resteranno durante il periodo transitorio in attesa delle indicazioni operative del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sogei, Ministero della Salute e Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Le ricette elettroniche sono state sperimentate durante la pandemia di Covid-19, quando i pazienti hanno iniziato a ricevere prescrizioni tramite telefoni cellulari o PC, la ricetta elettronica si pone l’obiettivo di dematerializzare progressivamente le comunicazioni sanitarie. Da quest’anno si utilizzeranno formati digitali per compilare le ricette “rosse”. Le modalità elettroniche riguardano però anche le cure mediche a pagamento, le cosiddette ricette “bianche”. Quando il regolamento entrerà in vigore, circa 488 mila medici e odontoiatri potranno rilasciare prescrizioni elettronicamente. E’ quanto riportato da Sky Tg24.
La fase di transizione e cosa prevede la legge di Bilancio
Medici e cittadini potranno continuare a stampare le ricette che dovranno essere generate in formato digitale, in attesa che la norma entri a regime. La Manovra 2025 indica come obiettivo quello di “potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva nonché garantire la completa alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico”. Spetta alle Regioni il compito di “assicurare l’attuazione della norma”. Per il presidente Federfarma Marco Cossolo, la prescrizione elettronica è al momento un “obiettivo sicuro” ma occorre garantire un periodo di adattamento. “Fino all’espressa decisione da parte delle amministrazioni competenti, le farmacie potranno continuare a erogare i farmaci anche in presenza di ricette cartacee per assicurare la piena continuità del servizio farmaceutico“, dice all’Ansa Marco Cossolo.
I problemi della digitalizzazione e il rischio di prescrizioni smarrite
C’è la necessità di superare frequenti malfunzionamenti tecnici registrati nei mesi scorsi, per questo si spinge per attivare una fase di passaggio tra cartaceo e digitale. Il presidente della Federazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, sull’obbligo di ricetta elettronica rileva “si pone anche il tema della domiciliarità perché ci sono luoghi del Paese nei quali le linee elettroniche non sono stabili o non sono presenti affatto“. Un’ulteriore conferma giunge dai dati di Federfarma, da cui emerge che ormai le ricette dematerializzate rappresentano oggi il 98% dei farmaci prescritti, ma che il sistema funziona ancora con delle criticità. L’associazione è allarmata specialmente per l’impossibilità di risalire al tipo di farmaco da erogare in caso di problemi al Sistema di Accoglienza Centrale (Sac) oppure, per le reti locali, ai Sistemi di Accoglienza Regionali (Sar). Per superare i problemi di connettività e garantire l’accesso ai medicinali, Federfarma ha proposto di prevedere un “promemoria” con il nome del farmaco da erogare in via provvisoria in attesa di chiudere con la ricetta definitiva.
L’attenzione sugli anziani e l’adeguamento delle Regioni
Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) di Aifa, il 68% degli anziani dai 65 anni in su, assume almeno cinque medicinali l’anno, con quasi uno su tre che ne assume dieci. Il rapporto tra anziani e tecnologia rimane un problema. Secondo i dati Istat, il 30% delle persone over 65 non ha mai usato internet, e la stessa percentuale non possiede uno smartphone, strumento essenziale per accedere ai nuovi servizi. A causa di problemi tecnici e di difficoltà nell’utilizzo della tecnologia, la mancata aderenza al trattamento costa al Servizio Sanitario Nazionale 2 miliardi all’anno. Con l’introduzione di questa norma, la Direzione Generale Welfare della Lombardia ha informato medici e farmacisti che potranno ancora rilasciare temporaneamente ricette cartacee per farmaci e prestazioni ambulatoriali non coperti dal SSN. Palazzo Lombardia ha affermato che le strutture private autorizzate potranno continuare a fornire servizi di ambulatorio senza alcun costo del SSN sulla base di ricette bianche cartacee che rientrano nel processo di aggiornamento. La dematerializzazione riguarderà inoltre le prescrizioni a carica del SSN così come quelle per i servizi territoriali di assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile.
Ricetta elettronica veterinaria
Le prescrizioni elettroniche sono già una realtà quando si tratta di cura degli animali domestici e non solo nel servizio sanitario nazionale. Come confermato in una recente comunicazione del Ministero della Salute, questo tipo di prescrizioni “non necessita né di firma né di timbro da parte del medico veterinario per le successive operazioni di fornitura“. Per il direttore generale della Sanità Animale (Dgsa) Giovanni Filippini “l’identificazione univoca del medico veterinario attraverso il numero di iscrizione registrato all’albo professionale degli Ordini provinciali consente di superare tali adempimenti“.
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