Riforma pensioni 2024, se hai questa età rischi di essere il nuovo esodato: i requisiti e le novità

Con la nuova manovra non esisteranno più Ape Sociale e Opzione Donna, che confluiranno in un unico fondo: ecco cosa cambierà

Inps
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La nuova manovra finanziaria ha introdotto delle modifiche ai requisiti di accesso alla pensione: cosa cambierà

Negli ultimi anni, le varie riforme delle pensioni che si sono succedute, hanno cambiato continuamente i requisiti anagrafici e contributivi per conseguire il diritto di andare in pensione dopo una lunga carriera lavorativa. Anche il nuovo governo, con la nuova manovra finanziaria, ha modificato i requisiti per uscire dal mondo del lavoro, eliminando alcune misure che saranno ancora disponibili fino al 2023 per poter andare in pensione anzitempo.

Cosa prevede la nuova riforma

Come ha avuto modo di spiegare il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, dal 2024 saranno introdotti criteri molto più restrittivi per andare in pensione in anticipo. Una delle cose positive presenti nella nuova manovra è la rimozione del vincolo contributivo che permetteva di andare in pensione una volta raggiunta l'età prevista solo se l'assegno risulta pari a 1,5 volte la pensione sociale. Ma va anche ricordato che con la nuova manovra non esisteranno più Ape Sociale e Opzione Donna, che confluiranno in un unico fondo per la flessibilità che permetterà di uscire dal mondo del lavoro con 63 anni e 36 anni di contributi per i caregiver, per i disoccupati, per i lavori gravosi e per i disabili, mentre per le donne gli anni contributivi previsti sono 35 anni.

I nuovi esodati

Il problema si porrà per le tantissime persone che nel 2024 compiranno 62 anni, che in virtù delle nuove regole si troveranno a non poter andare in pensione. Infatti, secondo quanto previsto dalla manovra, si potrà andare in pensione solo dopo aver compiuto i 63 anni, con 41 anni di contributi. Si tratta di una categoria che per certi versi ricorderà i famosi “esodati” che si vennero a creare con la riforma Fornero e che dovranno adesso attendere più a lungo per poter andare in pensione.

L'anticipo della perequazione

Una delle buone notizie per i pensionati è l'anticipo al 1° dicembre 2023 del conguaglio per la perequazione delle pensioni. Si tratta di una maggiorazione degli assegni pensionistici che tradizionalmente è “calendarizzata” a gennaio. Gli assegni potranno beneficiare di un maggiore importo pari allo 0,8% per effetto della differenza tra l'inflazione preventivata (7,3%) e quella reale dell'8,1%. Solo le pensioni fino a quattro volte l'assegno minimo Inps potranno recuperare il 100% dell'inflazione, mentre per le pensioni di importo superiore, l'aumento sarà ridotto.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.