Riforma Pensioni, la clamorosa indiscrezione da Palazzo Chigi: si va verso la conferma della Legge Fornero

Si dovrà attendere ancora qualche anno prima di introdurre la cosiddetta Quota 41, nella speranza che si possano trovare le adeguate coperture finanziarie

Giancarlo Giorgetti, il ministro di economia e finanze
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Da Palazzo Chigi arriva la conferma che la riforma delle pensioni dovrà slittare al 2026

Molto probabilmente la tanto attesa riforma delle pensioni non verrà attuata nemmeno nel 2025 con buona pace di chi sperava di ottenere migliori condizioni o di andare in pensione anticipatamente. Secondo alcune indicrezioni che stanno circolando in queste ore, la nuova riforma dovrebbe vedere la luce solo nel 2026. Infatti, nel prossimo Documento di economia e finanza, non sarebbero presenti indicazioni né sulla riforma delle pensioni né sulla revisione delle aliquote Irpef. Come ha già avuto modo di annunciare Giorgetti, la prossima riforma fiscale avrà un contenuto “assai asciutto”.

Niente Quota 41

Il “contesto estremamente complicato”, come ha spiegato il ministro nel cors dell'audizione davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, potrebbe indurre il governo a prorogare le condizioni già previste nella attuale legge di Bilancio anche per il prossimo anno, mentre si dovrà attendere ancora qualche anno prima di introdurre la cosiddetta Quota 41, nella speranza che si possano trovare le adeguate coperture finanziarie.

Pensione anticipata, cosa accadrà a fine anno?

Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna, che già con la scorsa manovra finanziaria sono state rese meno convenienti, scadranno alla fine del 2024. L'attuale formulazione ha ristretto la platea delle persone che potranno andare in pensione con questi strumenti. Si stima che nel 2024 lasceranno il lavoro con Ape Sociale e Opzione Donna, soltanto 14.700 persone, di cui solo poco più di due mila donne.

I vincoli del Patto di Stabilità

Il vero nodo è legato alle risorse disponibili per la prossima Legge di Bilancio 2025 che saranno molto esigue e comunque inferiori a quelle dell’ultima Manovra, riducendo al minimo il margine d’azione per nuove riforme strutturali. Tutta colpa del Patto di Stabilità UE, che imporrà severi vincoli alla finanza pubblica. Ecco perchè il Ministero della Finanze preferirà rimanere prudente. La conferma della Legge Fornero, di certo, non aiuterà la maggioranza in vista delle Elezioni Europee, dopo aver promesso in sede di nascita del governo la rapida cancellazione.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.