I pensionati riceveranno i rimborsi entro agosto salvo casi eccezionali: ecco quali potrebbero essere
Sarà l’Inps come sempre a dover effettuare i rimborsi Irpef 2023 per i pensionati che hanno già presentato (o che presenteranno) la dichiarazione dei reddito con il modello 730. Tutti quei contribuenti che hanno presentato una dichiarazione a credito riceveranno i proprio conguagli a livello fiscale. Nel caso dei pensionati, questi rimborsi verranno effettuati con gli stessi cedolini delle pensioni.
Quando verranno erogati i rimborsi
In sede di presentazione della propria dichiarazione dei redditi, i contribuenti che presentano una dichiarazione a “credito” dovranno anche indicare negli appositi spazi il sostituto di imposta che dovrà effettuare il versamento. Bisognerà attendere il cedolino di agosto, per chi ha presentato a giugno la dichiarazione dei redditi, per poter ottenere i rimborsi direttamente sul cedolino della pensione. Purchè venga rispettato il limite previsto dei 4 mila euro. Qualora dovessero sorgere elementi di incoerenza all’interno della dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate sospenderà i rimborsi per effettuare verifiche. In questo caso i tempi potrebbero procrastinarsi fino a 6 mesi.
Cosa accadrà in caso di richiesta di chiarimenti?
In presenza di scostamenti significativi fra i dati in possesso dell’amministrazione finanziaria e le correzioni apportate dal contribuente, sarà la stessa Agenzia delle Entrate ad inviare una comunicazione al contribuente allo scopo di verificare l’esattezza dei dati inseriti. Il contribuente sarà chiamato a dichiarare sotto la propria personale responsabilità che gli importi inseriti nel modello 730/24 corrispondano al vero anche se non risultano caricati nel cassetto fiscale.
Controlli preventivi per rimborsi di importante entità
In ogni caso, qualora dovessero essere rilevate delle contraddizioni o delle anomalie, l’Agenzia delle Entrate potrà sospendere il rimborso Irpef per poi concederlo qualora l’esito del riscontro dovesse essere positivo. Per i rimborsi che superano i 4 mila euro verranno effettuati a prescindere dei controlli preventivi prima della erogazione del credito. I controlli si concentrano soprattutto sulle spese sanitarie. In presenza di elementi di incoerenza nelle dichiarazioni del pensionato, come ha spiegato l’Agenzia delle Entrate in una propria circolare, l’Agenzia delle Entrate si riserva il diritto di effettuare controlli più approfonditi che inevitabilmente ritarderanno i tempi tecnici per i rimborsi.
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