Rimini, mamma si butta giù dal tetto con il figlio
Stamane, venerdì 5 luglio si è consumata una tragedia, uno di quei gesti che non dovrebbero mai capitare, che forse in tanti casi si potrebbero anche evitare con la giusta prevenzione, ma questa è solo la narrazione di un gravissimo avvenimento e non vuole essere che questo, anche se una riflessione non va negata a nessuno. Ma veniamo al tragico evento. Una donna di 40 anni si è buttata dal tetto al 5° piano della Palazzina di Via delle Piante a Rimini.
Morte inevitabile
La mamma di 40 anni con il figlio di 6 anni, hanno compiuto un volo di 30 metri che non ha dato scampo a nessuno dei due. Il 118 è prontamente intervenuto ma dopo una ventina di minuti di tentativi di rianimarli, hanno solamente potuto constatarne il decesso. Pare che la 40enne di origine siciliane soffrisse di depressione e da qualche tempo fosse in cura da uno specialista.
Il vicino di casa
Ecco cosa ha detto, come riporta fanpage.it, uno dei vicini di casa dei genitori della donna di 40 anni che si è suicidata insieme al figlio (ignaro di cosa stesse succedendo, credo si possa dire). “L’ho vista tante volte col bambino, un bambino molto vivace, un bravo ragazzino. Non avrei mai pensato…“. L’uomo si è accorto del tragico evento sentendo le urla di una donna intorno alle 8. “Hanno passato 25 minuti a cercare di rianimarli, sia la mamma che il bambino“. Un’altra vicina ha detto alle autorità: “Pensavo dormissero per terra, poi li ho toccati e non si sono mossi“. Dopodiché è scoppiata a piangere.
Le prime informazioni
La quarantenne impiegata come commessa in una boutique del centro romagnolo, stava accompagnando il figlio dai nonni che vivono da una decina di anni in quella palazzina in via delle Piante. Poi, sarebbe dovuta recarsi a lavoro. Invece, avrebbe raggiunto il tetto, al quinto piano, per poi lanciarsi nel vuoto con in braccio il suo unico figlio. Purtroppo è tutto vero. Nella borsa della donna che aveva con sé al momento dell’arrivo dei soccorsi, le forze dell’ordine hanno trovato dei biglietti d’addio in cui spiegherebbe i motivi dell’insano gesto e dei farmaci antidepressivi. Abitava a Viserba, poco lontano dal luogo della tragedia. Lascia il compagno, padre del bambino.
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