
Chi verrà richiamato alle armi in Italia in caso di guerra? Ecco cosa prevedono le attuali normative
L’ipotesi di un conflitto armato che potrebbe coinvolgere anche l’Europa ha fatto tornare in auge le paure e le ansie legate al ritorno della leva obbligatoria in Italia. D’altronde le parole pronunciate in questi giorni dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, non lasciano adito a dubbi circa l’esigenza di dotarsi di un esercito comune in grado di fronteggiare qualsiasi evenienza in caso di attacco. Se è vero che ormai da diversi anni la leva non è più obbligatoria nel nostro paese, è utile ricordare che si tratta di un obbligo che ogni cittadino deve rendere allo Stato che è stato solo sospeso e non cancellato del tutto. Ecco perchè potrebbe tornare in vigore.
Cosa potrebbe accadere
Il diritto consente allo Stato, con un semplice decreto approvato dal governo di concerto con il Ministero della Difesa, di poter ripristinare il servizio militare. Questo non vuol dire che tutti in quel caso saremmo costretti ad imbracciare le armi. La legge fissa regole, criteri e limiti in cui questo può avvenire. In caso di guerra sarebbero i militari in ferma permanente: Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza, a doversi schierare in prima linea.. Subito dopo toccherebbe a chi ha lasciato le Forze Armate da meno di cinque anni. La legge prevede che soltanto in casi estremi, nel rispetto di determinati criteri, possano essere coinvolti anche i civili.
Chi sarà richiamato
La legge prevede che solamente gli uomini possano essere arruolati obbligatoriamente, mentre le donne potrebbero essere arruolabili ma soltanto su base volontaria. Solo con un decreto ministeriale le cose potrebbero cambiare estendendo l’obbligo anche alle donne. In questo caso andremmo incontro ad un cambiamento epocale nel sistema di difesa italiano. Il diritto prevede alcune esclusioni che riguardano soggetti fragili e persone che versano in determinate condizioni.
Le esclusioni
Per effetto delle normative in vigore, gli esclusi dal richiamo in caso di ritorno della leva obbligatoria sarebbero gli individui affetti da gravi patologie, dipendenze, o situazioni familiari particolarmente delicate. Non potranno essere richiamati, ad esempio i figli unici conviventi con genitori disabili o genitori di prole a carico. Anche l’età anagrafica comporta delle esclusioni. Solo i soggetti di età tra 18 ai 45 anni potrebbero essere richiamati,, ma potrebbe essere ampliata in base alle esigenze del momento. In futuro potrebbero essere introdotte nuove leggi che impongano il ritorno alla leva obbligatoria anche per persone di età maggiore e per le donne. Anche se al momento di parla solo di ipotesi.
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