Rottamazione Quater, col nuovo decreto in arrivo un'altra sanatoria per i debiti col fisco

Per il 2025 il governo si è posto l'obiettivo di ridurre ulteriormente le aliquote e gli scaglioni Irpef, scendendo dalle attuali tre ripartizioni a due soltanto

Agenzia delle Entrate (Foto archivio)
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Il nuovo decreto ha prorogato le scadenze delle rate della rottamazione quater evitando che chi non ha pagato decada dal beneficio

Col decreto Milleproroghe si riapriranno i termini per la rottamazione quater. Una sorta di salvagente per coloro che sono incappati nella decadenza dei termini della precedente sanatoria. Verrà anche aperta una nuova finestra per aderire al ravvedimento speciale. Una serie di misure che il governo sta adottando per recuperare la maggior quantità di tasse evase. Era attesa ormai da tempo la nuova proroga dei termini che col nuovo decreto saranno fissati al 15 marzo 2024.

I risultati ottenuti finora

Finora il gettito della rottamazione quater è stato più che lusinghiero attestandosi a 6,8 miliardi di euro, quasi un quarto delle entrate delle scorso anno dalle cartelle esattoriali. Un dato che conferma come le sanatorie siano uno strumento ormai indispensabile per lo Stato per poter rientrare dei crediti. Con la riapertura dei termini si darà una nuova possibilità a chi è decaduto dal beneficio, di poter proseguire nei propri pagamenti per la rottamazione quater. In questo modo il governo garantirà all'erario nuove e corpose entrate, anche per ridurre la pressione fiscale il prossimo anno.

Gli obiettivi del governo

Per il 2025 il governo si è posto l'obiettivo di ridurre ulteriormente le aliquote e gli scaglioni Irpef, scendendo dalle attuali tre ripartizioni a due soltanto per poi arrivare all’aliquota unica entro la fine della legislatura. L'obiettivo sarà anche quello di contrarre la pressione fiscale per i redditi superiori ai 50.000 euro, una fascia che è stata penalizzata nell'ultima finanziaria. Tra gli emendamenti al decreto Milleproroghe ci sarà quello che riguarderà chi ha presentato domanda di adesione alla definizione agevolata e che procrastinerà i termini per il versamento di prima, seconda e terza rata.

Le nuove scadenze

Con gli emendamenti approvati si consentirà a chi non ha pagato le rate precedenti, di poter continuare i pagamenti secondo il piano di rateizzazione originariamente previsto. La nuova scadenza sarà fissata al 15 marzo, approfittando ancora della percentuale di sconto che la definizione agevolata offre. Pertanto chi in precedenza era decaduto dal beneficio, potrà pagare prima, seconda e terza rata entro il 15 marzo 2024. Con ogni probabilità le modalità per versare quanto dovuto saranno le stesse già previste e che si baseranno sui moduli allegati alla comunicazione delle somme dovute. Molto probabilmente il governo metterà mano ad un'altra sanatoria per recuperare altri crediti pendenti.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.