L’ondata di sabbia desertica potrebbe causare notevoli danni soprattutto a chi soffre già di problemi all’apparato respiratorio
Nella giornata odierna una nuota ondata di sabbia del Sahara si è abbattuta soprattutto sui paesi dell’area mediterranea, in particolar modo sul versante orientale dove il fenomeno sembra essersi intensificato nelle ultime ore. Secondo gli esperti, il picco di questo fenomeno, potrebbe essere raggiunto nella giornata di domani. Questa ondata che ha colpito in modo particolare la Grecia, la Turchia, Cipro e una buona parte dei Balcani, non ha risparmiato nemmeno l’Italia.
Il recente precedente
Già alcuni giorni fa, esattamente tra il 3 e il 7 giugno, una “spruzzata” di sabbia desertica aveva colpito anche le regioni meridionali dello stivale. Saranno interessate anche Sicilia e Calabria, ma anche la Puglia, dove si sta svolgendo il G7. L’ondata di sabbia desertica, è stata segnalata dagli esperti del Servizio di monitoraggio dell’atmosfera di Copernicus (CAMS) che si avvalgono delle rilevazioni provenienti dai satelliti SENTINEL.
L’impatto sulla salute
Lo studio dei modelli atmosferici, ha permesso agli esperti di poter prevedere la diffusione e l’impatto delle polveri sahariane. In molte regioni del Sud Italia, già dalle prime ore del mattino, il cielo ha assunto un colorito giallastro. Inevitabile anche la ripercussione sulle carrozzerie delle auto che si sono tinte di arancione. Secondo gli esperti si tratta di polveri molto sottili che possono avere un impatto negativo anche sul nostro apparato respiratorio. Ecco perchè, soprattutto nelle zone dove questo fenomeno si sta intensificando, sarebbe opportuno utilizzare delle mascherine protettive.
I picchi attesi e le città più a rischio
Secondo le stime diffuse da Copernicus per il 14 giugno sono attesi picchi massimi di PM10 pari a 150 – 200 microgrammi per metro cubo di aria (µg/m3). I paesi particolarmente interessati dall’intensificarsi di questo fenomeno, saranno Grecia e Turchia occidentale. I valori che si registreranno saranno dalle tre alle quattro volte superiori alla soglia della qualità dell’aria indicata dall’Unione Europea. Queste micropolveri, essendo molto sottili, possono facilmente accedere alla gola e alla trachea attraverso naso e bocca causando anche infiammazioni acute del sistema respiratorio, bronchiti e asma. I picchi maggiori sono attesi soprattutto nelle città greche di Atene e Salonicco.
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