Alcuni comuni italiani hanno già iniziato ad introdurre una paga oraria minima per i dipendenti e per le aziende che partecipano ai pubblici incanti
E’ sempre più nutrita la platea di enti comunali che hanno stabilito delle proprie linee guida, introducendo il salario minimo locale. Si tratta di una imposizione che gli enti comunali non possono imporre dal punto di vista normativo alle aziende private che operano sul territorio, tuttavia hanno la facoltà di introdurre una paga oraria minima per i propri dipendenti. Sta crescendo anche il numero di enti locali che nei propri bandi per gli appalti, stanno imponendo requisiti streingenti per le aziende coinvolte nei loro progetti.
In Toscana i primi comuni che hanno introdotto la paga oraria minima
E’ il caso del comune di Firenze che, per volontà del primo cittadino, Dario Nardella, ha stabilito che le aziende che partecipano ai bandi di gara per gli appalti comunali, devono rispettare requisiti strigenti dal punto di vista salariale, garantendo un minimo di 9 euro l’ora ai propri dipendenti. Una presa di posizione che alcuni anni fa è stata anche introdotta da un altro comune toscano, e cioè il comune di Livorno, che ha fissato una retribuzione minima oraria di 9 euro lordi per i propri dipendenti e per le aziende che partecipano ai bandi.
I comuni che hanno introdotto il salario minimo
La decisione dei due comuni toscani sta facendo proselitismo. Anche in altri comuni italiani come quello di Bacoli, in Campania, è stato introdotta la paga oraria minia di 9 euro l’ora per i lavoratori municipalizzati e quelli coinvolti in concessioni demaniali e comunali. Con questa decisione, l’intenzione dei comuni è stata quella di tutelare soprattutto i lavoratori stagionali, come quelli nelle spiagge. Un modo per proteggere e premiare le aziende che promuovono un’etica del lavoro mirata al rispetto della dignità dei lavoratori.
Gli altri comuni che si sono aggiunti
La decisione di introdurre il salario minimo anche con riferimento alle gare di appalto, è mirata anche a garantire condizioni di concorrenza negli appalti pubblici, evitando che vengano penalizzate quelle aziende che mantengono standard lavorativi dignitosi. Negli ultimi mesi, a questa schiera di comuni virtuosi, si è aggiunto anche il Comune di Pellezzano, che ha incaricato i sindacati di garantire un equo trattamento economico per i contratti legati all’ente locale, garantendo salari non inferiori a 9 euro l’ora. Una decisione che anticipa l’introduzione collettiva del salario minimo in tutta la penisola. Una proposta che finora ha incontrato parecchie resistenze da parte dell’attuale governo, ma che in futuro potrebbe imporsi definitivamente per uniformare tutte le aziende nel riconoscimento di un’etica del lavoro sana ed equilibrata.
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