Sammy Basso, la mamma rivela: ''La terapia sperimentale iniziata quando era dodicenne...''

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Sammy Basso malato di progeria è riuscito a vivere intensamente la sua vita

Lo scorso sabato 5 ottobre 2024 è venuto a mancare all'età di 28 anni Sammy Basso, biologo e simbolo della resilienza, il più longevo al mondo dei malati di progeria. La morte è sopraggiunta in seguito a un malore accusato in un ristorante di Asolo, nel trevigiano, inutili sono stati i soccorsi. Il piccolo grande uomo ha lasciato un segno profondo non solo in Italia, ma anche oltre i suoi confini. Come detto, Sammy era affetto da progeria, una rarissima malattia che provoca l'invecchiamento precoce, ma non del cervello, visto che ha conseguito anche due lauree. Nonostante tutte le difficoltà fisiche, è riuscito a vivere con grande intensità la sua vita.

Le parole della mamma di Sammy Basso

La notizia della morte di Sammy Basso, ha scatenato un'ondata di amore e affetto, come la madre Laura Lucchin ha dichiarato a Repubblica: “Non immaginavo che la risposta sarebbe stata un simile moto d'amore nei confronti di Sammy. Si sta muovendo il mondo. Abbiamo testimonianze da ogni luogo. Perché Sammy ha saputo toccare corde pazzesche, in tutti“.

La terapia sperimentale iniziata quando era dodicenne

Per Laura Lucchin e per il padre di Sammy Basso, Amerigo, essere genitori di una persona così speciale è stato “un dono grande e meraviglioso“. Sempre a Repubblica, la mamma di Sammy ha detto che l'aspettativa di vita di suo figlio era inizialmente di “14 anni ma la terapia sperimentale iniziata quando era dodicenne l'ha aiutato tantissimo, e sta aiutando anche altri pazienti“. Nonostante abbia dovuto combattere contro la progeria, Sammy ha dedicato la sua vita a studiare e sensibilizzare il mondo sulla sua malattia, diventando un'ispirazione per tanti.

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