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Sciopero dei supermercati domani in Italia, spesa a rischio la vigilia di Pasqua in queste strutture

Possibili disagi e rallentamenti in migliaia di supermercati italiani, ecco perchè e il motivo dello sciopero

Sciopero dei supermercati domani in Italia, spesa a rischio la vigilia di Pasqua in queste strutture
Foto Pixabay.com

Sciopero dei supermercati proclamato per sabato 30 marzo: ecco perchè e cosa sta succedendo

La Pasqua è alle porte e si preparano i vari pranzi e cene con parenti e amici, di conseguenza i supermercati italiani sono presi d’assalto da milioni di persone. Attenzione però perché proprio il giorno della Vigilia, sabato 30 marzo, è previsto uno sciopero dei supermarket che riguarda diverse catene molto importanti e rischia di creare grandi disagi. L’annuncio è stato dato dai sindacati Cgil Filcams, Fisascat, Uiltucs che hanno deciso di proclamare l’agitazione per un motivo ben preciso. Ecco cosa sta succedendo, come recita la nota pubblicata sui relativi siti web delle associazioni sindacali.

I supermercati “a rischio”

Coinvolti dallo sciopero del 30 marzo sono gli addetti di grandi catene come Metro, Carrefour, Ovs, Esselunga, Zara, Kiko, Conbipel, Conforama, Pam Panorama, Obi, Acqua & Sapone, A&O, Unes, Famila, iN’s Mercato, Ikea, Max Mara, Kasanova, Douglas, Brico Center, Marr, Lidl, Arcaplanet, Tecnomat, Upim e Zara. In tutti questi punti vendita, dunque, il personale potrebbe essere dimezzato con disagi e code alle casse o nei singoli reparti dei supermercati.

Il motivo dello sciopero

Sono trascorsi oltre quattro anni dalla scadenza del primo e ultimo Ccnl sottoscritto – spiegano i sindacati – e la ritrosia patologica di Federdistribuzione a dare il giusto riconoscimento in termini economici ai dipendenti non accenna ad attenuarsi. Dopo una lunga e snervante trattativa, Federdistribuzione ha calato nuovamente la maschera: non paga di aver irresponsabilmente abbandonato per quasi un quinquennio un’intera categoria di lavoratori dipendenti ,alle prese con una dinamica inflazionistica che ha messo a dura prova la tenuta dei loro redditi, infatti, ha sottoposto alle OO.SS., nel corso di una fase negoziale no-stop (iniziata dalle 14:30 di ieri ed interrotta intorno alle ore 8:00 del giorno successivo) che avrebbe dovuto portare alla sottoscrizione del tanto agognato accordo di rinnovo, una serie di pretese irrealistiche e finalizzate unicamente a far naufragare una già complessa negoziazione“. Federdistribuzione, dal canto suo, ha giudicato lo sciopero un atto di estrema irresponsabilità e ha parlato di “un’occasione persa” da parte dei sindacati.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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