L’evento clou della protesta si terrà a Roma presso la sede del ministero dell’Istruzione
Nella giornata di domani, giovedì 31 ottobre, non si entrerà in classe per via dello sciopero scuola proclamato da Flc Cgil con manifestazioni, presìdi e flash mob in 40 città italiane. L’evento clou della protesta è previsto a Roma, dinnanzi al ministero dell’Istruzione e del Merito, dove a partire dalle 10 si terrà una manifestazione. Alla protesta hanno aderito molte sigle sindacali, tra le quali anche Fisi e Cub Sur, da Cib Unicobas e Unicobas Scuola e Università.
I motivi della protesta
Lo sciopero scuola comporterà che ad astenersi dal servizio sarà il personale della scuola, dell’università e degli enti di ricerca, accademie e conservatori e Istituti Aninsei. La protesta si concentrerà soprattutto sulla prossima legge di bilancio che il governo intende approvare e che non conterrà quelle risorse aggiuntive che da tempo i sindacati chiedono per rinnovare i contratti. Sostanzialmente rimarranno inalterate le risorse già stanziate che, secondo i sindacati, serviranno a coprire soltanto un terzo dell’inflazione del triennio 2022-24.
Le altre ragioni della protesta
Le parti sociali lamentano anche i tagli che il governo intende operare e che inevitabilmente si tradurranno anche in una drastica riduzione della dotazione organica. Una flessione che andrà a inevitabilmente a peggiorare le già gravi condizioni della scuola italiana, vessata ormai da tanti anni da carenze di ogni genere, sia sul piano strutturale che dal punto di vista delle risorse umane. La presenza in organico di oltre 250.000 precari richiederà ulteriori sforzi per la stabilizzazione che il governo non intende compiere al momento.
Gli altri lavoratori che sciopereranno
Lo sciopero generale del 31 ottobre non riguarderà solo il mondo della scuola ma abbraccerà anche altri settori fra i quali il pubblico impiego, gli uffici pubblici e la sanità. L’obiettivo dei sindacati è la Manovra 2025 collegata alla Legge Finanziaria che a loro parere assesterà un colpo mortale a enti locali, sanità, scuola e pensioni. Pertanto incroceranno le braccia per tutta la giornata tutti i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego che vorranno aderire alla protesta. I sindacati accusano il governo, inoltre, di aver ritoccato solo dello 0,22 % le risorse già stanziate per il rinnovo dei Ccnl. Una cifra che le parti sociali hanno bollato come “umiliante”.
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