Scopre di avere un tumore, ma rinuncia a curarsi per salvare la figlia: Deborah Vanini è morta a 38 anni
Deborah Vanini è morta a 38 anni a causa di un tumore, ma ha rinunciato a curarsi per salvare la figlia. Ecco tutta la storia della donna
Guarda la versione integrale sul sito >
Deborah Vanini è morta a 38 anni: ecco cosa scriveva il 22 settembre
Come riportato dal quotidiano La provincia di Como, Deborah Vanini è morta qualche giorno fa all'età di 38 anni stroncata da un cancro, lasciando sua figlia, un compagno e la sua famiglia. Lo scorso 22 settembre la donna scriveva: “Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta, ho scoperto anche di avere un tumore al quarto stadio. Uno shock. Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente. Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Dall'estasi alle pene dell'inferno“. Chi ha letto tutto ciò si sarà sicuramente rabbuiato, la vita può essere davvero tremenda a volte, mettere alla prova le persone, giocando loro davvero brutti “scherzi". Sempre sui social, Deborah ha continuato a raccontare il suo calvario. Mesi di esami, giorni trascorsi in ospedale, “visite estenuanti e dolorose, impedimenti fisici, farmaci, una valanga di farmaci, la maggior parte non compatibili con una gravidanza“.
La decisione di rinunciare alle cure
La storia di questa donna, la 38enne comasca Deborah Vanini ha davvero sconvolto chi l'ha seguita. “Un abbraccio fin lassù“. Il suo profilo Facebook è un susseguirsi di messaggi che le porgono l'ultimo saluto e allo stesso tempo abbracciano virtualmente la vita e il perché è presto detto. Deborah, prima di morire ha dato alla luce la sua piccola Megan. E' riuscita a starle accanto due mesi, finché la terribile malattia gliel'ha permesso. In quello stesso giorno di felicità, ovvero quando ha appreso di essere incinta, ha dovuto prendere la decisione più difficile della sua vita: rinunciare alle cure, per consentire a Megan di nascere e crescere.
Il racconto di Deborah sulla difficile scelta
Come già detto, Deborah Vanini prende la decisione di rinunciare a curarsi per quella piccola vita che sta crescendo dentro di lei, ecco cosa scrive: “Scelte. Scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato. Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore, decidere per la vita o meno dei propri figli. Ho pianto notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi…ho perso la via, mi sono disperata, ho chiesto perché proprio a me a noi. Ho toccato veramente il fondo, ma poi…con l'aiuto di uno staff dell'ospedale Niguarda a dir poco favoloso, amici di vecchia e nuova data, la mamma, il mio angelo Katia Gianquinto e la vera roccia della mia vita, il mio compagno (che non mi ha abbandonata per un solo secondo, stando con me h24 anche in ospedale per settimane, e dormendo persino per terra) sono riuscita a trovare anche dei lati positivi in tutto questo, perché ci sono sempre nonostante tutto“. Le grandissime difficoltà non danno tregua alla 38enne di Como neanche il giorno del parto. “La vita è rimasta storta" dice Deborah. Megan nasce prematuramente e Deborah viene colpita anche da una tromboembolia al polmone. La paura di non farcela, poi però uno spiraglio di luce. “Il primo vero miracolo, nonostante tutto, comunque è avvenuto il 18 settembre 2024, alle ore 12.15. Si chiama Megan, nata a 35 settimane e pesa 1.900 kg“. Immediatamente il pensiero va a quel cancro, che è lì e non la lascia. E non la lascerà. “Ora, vedremo di attrezzarci per il secondo anche se più impegnativo. Ma ce la metteremo tutta“. Deborah si riferisce al miracolo.
Guarda la versione integrale sul sito >
La vita è rimasta storta
Tutte le energie residue di Deborah Vanini e il suo amore sono rivolte alla sua bimba: “Benvenuta piccola Meg, forse tu non lo sai ancora, ma mi hai letteralmente salvato la vita“. E poi, la 38enne fa tanti pensieri sul futuro, sempre più incerto e difficile: “Chissà per quanto tempo potrò guardarti…ogni mese, giorno, ora, sono un prezioso dono. Non diamolo mai per scontato. Farò di tutto e lotterò per guardarti il più a lungo possibile“. Ogni post terminava con l'hastag #fuckcancer ma altri miracoli, purtroppo, non sono arrivati. Aveva ragione Deborah, la vita è rimasta storta. E' quanto riporta Repubblica.
Oggi, 26 novembre, nella Chiesa di San Giuseppe di Como si svolgeranno i funerali della giovane donna e mamma, che ha scelto la vita e l'ha donata a sua figlia.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.