Sharon Verzeni, spunta un retroscena sull'assassino: "Prima di ucciderla avrebbe..."
Moussa Sanagre ha confessatro l'omicidio di Sharon Verzeni, ma ora spunta anche un retroscena.
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Sharon Verzeni, spunta un retroscena sull'assassino
Nelle prime ore di venerdì 30 agosto 2024, Moussa Sanagre è stato arrestato per aver ucciso un mese fa Sharon Verzeni a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo. Il trentenne ha colpito con quattro coltellate in via Castagnate, tre alla schiena e una sul petto la 33enne barista, ricoverata e morta poco dopo all'ospedale a causa delle gravi ferite riportate. Ma ecco che spunta un retroscena.
L'episodio
Durante l'interrogatorio avvenuto davanti ai carabinieri, Moussa Sanagre ha rivelato un episodio di cui si sarebbe reso protagonista prima di uccidere la giovane donna. Ovvero, aver minacciato due ragazzini con un coltello. Tuttavia, non ci sono conferme che ciò sia accaduto, poiché i minacciati non si sono mai recati in caserma per denunciare l'incontro avuto con questo uomo. Il pubblico ministero Maria Cristina Rota ha invitato i soggetti minacciati a recarsi in tribunale e riferire se questa minaccia è realmente avvenuta.
L'invito della procuratrice ai due ragazzini
L'incontro con i ragazzini, descritti da Sanagre come 15enni o 16enni, potrebbe rivelarsi un elemento importante. Infatti, se l'episodio fosse stato denunciato in precedenza, avrebbe potuto aiutare gli investigatori a una più veloce risoluzione del caso. Ma, non è dato sapere con certezza se il 30enne abbia commesso ciò che ha confessato riguardo i ragazzini, in quanto nessuno si è ancora presentato in caserma per raccontare di una presunta minaccia ricevuta da uno sconosciuto armato di coltello, tantomeno i due ragazzini. Tra l'altro, essi non sarebbero stati nemmeno inquadrati dalle telecamere di sorveglianza piazzate a Terno d'Isola e Sanagre non ha detto dove li avrebbe incontrati. Resta la possibilità che questo episodio sia avvenuto in un punto cieco, così come l'omicidio di Verzeni.
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“Eliminare qualcuno"
La minaccia ai ragazzini, potrebbe provare il fatto che il 30enne si aggirava quella sera per Terno d'isola con quattro coltelli addosso senza una meta specifica. Moussa Sanagre avrebbe confessato ai carabinieri durante l'interrogatorio, di aver sentito la necessità di “eliminare qualcuno", ma anche di non aver mai conosciuto Verzeni e di averla colpita solo per caso. Il 30enne l'ha incontrata mentre passeggiava per via Castegnato. La barista indossava degli auricolari che riproducevano musica, per cui non si sarebbe accorta dell'arrivo dell'uomo. Sanagre le ha inferto tre pugnalate alla schiena e una al petto, per poi fuggire a tutta velocità.
Inoltre, altri due cittadini stranieri hanno fornito un prezioso aiuto per identificare il 30enne. Nei giorni scorsi si erano recati in caserma dai carabinieri, dicendo di aver visto una persona sospetta passeggiare per la città in bicicletta nella notte in cui è stato commesso il delitto. Grazie anche alla loro descrizione, gli investigatori hanno potuto ricostruire il percorso compiuto da Sanagre dopo l'omicidio, riconoscendolo nei video registrati dalle telecamere di altri comuni.
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