
Il ricovero di Papa Francesco e le parole di Silvio Garattini sulle sue condizioni
Papa Francesco è ricoverato da dodici giorni al Policlinico” Gemelli” di Roma per curare una polmonite bilaterale che lo ha costretto a sospendere le sue attività pubbliche. Il Pontefice è seguito da un’équipe medica di altissimo livello che monitora costantemente l’evoluzione del quadro clinico. Nonostante la gravità della situazione i medici proseguono con una terapia antibiotica intensiva per contrastare l’infezione. Silvio Garattini, Presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri Irccs”, ha spiegato ad Adnkronos i rischi, le motivazioni legate a questa scelta terapeutica e perché è fondamentale scongiurare la sepsi per il Santo Padre.
Come sta Papa Francesco
“Mi affido alle vostre preghiere e ai medici che mi stanno curando con grande dedizione“, avrebbe dichiarato Papa Francesco attraverso i canali ufficiali del Vaticano. Nonostante le difficoltà respiratorie e la debolezza generale, infatti, il Pontefice mantiene un atteggiamento positivo e ha ringraziato i fedeli per la vicinanza e il sostegno ricevuto. Il Papa ha ribadito l’importanza di non sottovalutare la gravità della malattia ma di confidare nella professionalità dei sanitari. La sua speranza, chiaramente, è quella di poter tornare presto alle sue funzioni pubbliche, pur rispettando i tempi imposti dalla convalescenza.
La sepsi e i chiarimenti del Prof. Garattini
Uno dei principali pericoli legati alla polmonite bilaterale è la sepsi, una risposta infiammatoria dell’organismo che può compromettere organi vitali. Garattini ha spiegato come “l’uso di antibiotici ad alte dosi è fondamentale per prevenire tale complicanza, specialmente in pazienti anziani e già debilitati. Nel caso del Papa non vedo altra strada, perché va scongiurata la sepsi che potrebbe essere davvero importante“, ha sottolineato. Tuttavia l’esperto ha evidenziato anche possibili effetti collaterali della terapia, tra cui l’alterazione del microbiota intestinale e rischi meno conosciuti legati all’interazione tra intestino e cervello. Garattini, poi, ha aggiunto che “il quadro clinico del Papa è grave”, sottolineando come ci siano problemi polmonari, oltre al rischio sepsi che potrebbe sopraggiungere e un inizio di danno renale. In ogni caso – ha proseguito Garattini – il Santo Padre è seguito ad altissimo livello medico e l’augurio è che possa riprendersi, tornando ad esserci a lungo in quanto la sua figura e le sue parole sono fondamentali.
Altri aggiornamenti sul Pontefice
Il Vaticano ha confermato che, pur riducendo gli impegni, il Pontefice segue con attenzione la preparazione dei prossimi eventi ecclesiastici. I fedeli di tutto il mondo continuano a pregare per la sua pronta guarigione, dimostrando un affetto che va oltre i confini della fede cattolica.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.