Il tennista australiano è tornato ad attaccare il campione azzurro con nuove accuse e altri insulti attraverso il proprio profilo social
Dopo il successo di Sinner nel Masters 1000 di Shanghai, immancabile è stata l’ennesima provocazione da parte di Nick Kyrgios, il tennista australiano che ormai da tempo sta conducendo una crociata contro il tennista altoatesino dopo la vicenda di doping che lo ha coinvolto e dalla quale, il tennista azzurro, ne è uscito assolutamente indenne. Già in passato, Kyrgios aveva avuto modo di “sputare” sentenze al veleno contro Sinner, senza usare filtri o mezze parole.
Le accuse precedenti
Già in passato Kyrgios aveva usato parole dure contro il tennista azzurro nel commentare una foto che lo ritraeva con l’attuale fidanzata, Anna Kalinskaya, già ex compagna dello stesso tennista australiano. “Ogni giocatore battuto da Sinner sta pensando la stessa cosa, ‘Questo s*****o non dovrebbe essere nemmeno in campo in questo momento'”. Su questo commento è arrivato il tweet, di risposta del tennista australiano: “Sì, ridicolo”.
La risposta di Sinner
Nonostante i ripetuti attacchi subiti, alcuni dei quali oltre il limite della decenza, Sinner ha scelto di proseguire per la propria strada, senza rispondere a queste provocazioni. Di recente l’australiano Kyrgios aveva ancora attaccato il nostro tennista, rispondendo alla domanda di un giornalista e chiedendosi perchè Sinner “sta ancora giocando?”. In sostanza, il tennista australiano non ha mai accettato che l’episodio di doping che ha visto coinvolto Sinner sia stato solo accidentale, come poi è stato dimostrato. Secondo Kyrgios, Sinner dovrebbe stare fuori due anni. Dal tennista altoatesino, però, non è mai arrivata una replica.
L’incubo è tornato dopo la decisione della Wada
Se in campo Sinner continua ad andare a mille all’ora, fuori dal campo però il tennista altoatesino dovrà risolvere al più presto le sue grane per ritrovare la serenità. La decisione della Wada di non archiviare definitivamente il caso, fa si che questa spada di Damocle penda ancora sulla testa del tennista azzurro. Il ricorso avverso la sentenza di non colpevolezza (o negligenza) decisa da un tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions, di fatto non lo lascia tranquillo, come ha ammesso lo stesso tennista in una intervista dopo la finale vinta a Shanghai.
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