Il governo pagherà gli arretrati a docenti e personale ATA: ecco a quanto ammonteranno
Il rinnovo dei contratti porterà una bella boccata d’ossigeno ad alcune specifiche categorie di lavoratori che a fine marso si sono visti accreditati gli arretrati in busta paga. Si tratta dei docenti e del personale ATA che andranno a percepire i mancati aumenti da gennaio 2022 che sono scattati con il rinnovo del contratto che è stato siglato il 18 gennaio scorso. Si tratta di arretrati che riguardano la Retribuzione professionale docente (RPD) che da gennaio 2022 ha beneficiato di un aumento.
L’insoddisfazione dei sindacati
Secondo i sindacati, però, questi aumenti e il pagamento degli arretrati non sono ancora sufficienti. Secondo l’Anief, infatto, lo Stato dovrebbe ancora pagare mensilmente un assegno pari al 50% dell’inflazione programmata “per il mancato rinnovo del contratto successivo”. A spiegare questa situazione è stato il presidente di Anief, Marcello Pacifico, secondo il quale mancherebbero ancora “fino a 3000 euro, al netto di quanto ricevuto a dicembre con assegno relativo ad anticipo rinnovo contrattuale 2022-2024, e riguardano l’indennità di vacanza contrattuale assegnata solo in piccola parte”.
Gli obiettivi delle lotte sindacali
Ecco il motivo per cui i sindacati sono ancora sul piede di guerra e continueranno a rivendicare i diritti negati ai docenti e al personale Ata con ulteriori ricorsi per “per personale di ruolo e precari, finalizzati al recupero della piena indennità di vacanza contrattuale”. I sindacati puntano infatti sul recupero del “doppio dell’assegno ricevuto a dicembre 2023, esattamente come dice la legge in vigore”. Gli arretrati che questi lavoratori percepiranno oscillano dai 300 euro ai 1700 euro complessivi, una tantum.
Gli aumenti maggiori
Gli aumenti più cospicui riguarderanno soprattutto i lavoratori Afam i cui arretrati ammonteranno ad un minimo di 846 euro lordi per gli addetti dell’Area prima. Arretrati che saranno ancora più corposi per i docenti in servizio da oltre 28 anni che percepiranno 1965 euro, sempre lordi. Per quanto concerne le università, saranno i singoli atenei a stabilire la data in cui saranno effettuati i pagamenti di quanto dovuto.
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